(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 15 mag - Lo scorso marzo il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 23,0 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.894,7 miliardi. Il dato è contenuto nella pubblicazione statistica "Finanza pubblica: fabbisogno e debito" della Banca d'Italia. Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (27,7 miliardi) ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (4,2 miliardi, a 38,6). L'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha ridotto il debito di 0,6 miliardi.

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 22,8 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali di circa 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile.

La vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,8 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d'Italia è diminuita al 23,7 per cento a marzo (dal 24,0 per cento del mese precedente), mentre a febbraio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) si sono collocate rispettivamente al 28,3 e al 13,6 per cento (dal 27,9 e dal 13,5 per cento del mese precedente).

Mlp

(RADIOCOR) 15-05-24 10:30:02 (0252)PA 3 NNNN


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May 15, 2024 04:30 ET (08:30 GMT)