I siti di social media Facebook e Instagram di Meta Platforms saranno indagati per potenziali violazioni delle norme europee sui contenuti online relative alla sicurezza dei bambini, hanno dichiarato giovedì le autorità di regolamentazione dell'UE, un'azione che potrebbe portare a multe salate.

Le aziende tecnologiche sono tenute a fare di più per affrontare i contenuti illegali e dannosi sulle loro piattaforme, in base alla storica Legge sui Servizi Digitali (DSA) dell'Unione Europea, entrata in vigore lo scorso anno.

La Commissione Europea ha dichiarato di aver deciso di aprire un'indagine approfondita su Facebook e Instagram a causa del timore che non abbiano affrontato adeguatamente i rischi per i bambini. Meta ha presentato un rapporto di valutazione dei rischi a settembre.

"La Commissione è preoccupata che i sistemi di Facebook e Instagram, compresi i loro algoritmi, possano stimolare dipendenze comportamentali nei bambini, oltre a creare i cosiddetti 'effetti rabbit-hole'", ha dichiarato l'esecutivo UE in un comunicato.

"Inoltre, la Commissione è anche preoccupata per i metodi di verifica e di assicurazione dell'età messi in atto da Meta". Le preoccupazioni del regolatore riguardano l'accesso dei bambini a contenuti inappropriati.

Meta ha dichiarato di avere già una serie di strumenti online per proteggere i bambini.

"Vogliamo che i giovani abbiano esperienze online sicure e adatte alla loro età e abbiamo trascorso un decennio a sviluppare più di 50 strumenti e politiche per proteggerli", ha detto un portavoce di Meta.

"Si tratta di una sfida che l'intero settore sta affrontando, e non vediamo l'ora di condividere i dettagli del nostro lavoro con la Commissione Europea".

Meta è già nel mirino dell'UE per quanto riguarda la disinformazione elettorale, una preoccupazione chiave in vista delle cruciali elezioni del Parlamento europeo del mese prossimo. Le violazioni delle DSA possono portare a multe fino al 6% del fatturato globale annuale di un'azienda. (Servizio di Foo Yun Chee, a cura di Mark Potter, Kirsten Donovan)