Lo zloty polacco ha guidato la regione nel 2023, aumentando di quasi l'8% rispetto all'euro, e la maggior parte di questi guadagni è arrivata dopo che un'ampia alleanza di partiti a favore dell'Unione Europea ha ottenuto la maggioranza alle elezioni di ottobre.

Questo ha aperto la strada ad un miglioramento delle relazioni con Bruxelles, che erano state scosse da otto anni di governo nazionalista.

Allo stesso tempo, la banca centrale polacca ha messo in pausa un ciclo di riduzione dei tassi di interesse negli ultimi mesi del 2023 e gli analisti prevedono che potrebbe rimanere in attesa per la prima metà del 2024.

"Nel complesso, nel 2024 penso che lo zloty sarà forte", ha dichiarato Marcin Sulewski, economista CEE di Ipopema Securities.

"Ciò sarà dovuto all'assenza di tagli dei tassi di interesse in Polonia e alle prospettive di afflusso di fondi UE".

Il sondaggio prevede che lo zloty salga dell'1,3% entro la fine del 2024, a 4,30 per l'euro. La valuta ha raggiunto un livello simile alla fine del 2023, ma da allora ha subito una correzione.

Varsavia ha visto congelare miliardi di fondi UE a causa di una disputa sullo Stato di diritto. Tuttavia, ha già ricevuto un anticipo di 5 miliardi di euro non condizionato alle condizioni dello Stato di diritto e ora si aspetta di ricevere circa 18,5 miliardi di euro nel 2024.

Per la corona, gli analisti nel sondaggio hanno previsto un aumento dell'1,6% a 24,25 per l'euro quest'anno.

La valuta è scesa a un minimo di 1 anno e mezzo oltre 24,70 alla fine del 2023, dopo che la Banca Nazionale Ceca si è unita all'Ungheria e alla Polonia nel tagliare i tassi di interesse. Ma la banca ha indicato che sarà cauta nell'allentare la politica.

Jiri Polansky, analista dell'unità Ceska Sporitelna di Erste Group Bank, ha detto che mentre la corona dovrà affrontare una debolezza a breve termine, dovrebbe ricevere una spinta dai lenti tagli dei tassi di interesse e da una graduale ripresa economica.

"Questo si rifletterà in un miglioramento del commercio estero e del sentimento del mercato", ha detto.

Il fiorino ungherese, nel frattempo, dovrebbe ritirarsi nei prossimi 12 mesi, con la previsione mediana che lo prevede a 385,40 contro l'euro, in calo dell'1,4% rispetto al prezzo di chiusura di mercoledì.

La banca centrale ungherese è stata la più aggressiva nell'allentare la sua politica monetaria - pur mantenendo il tasso base più alto dell'UE - e gli analisti dicono che un ulteriore allentamento della politica peserà sulla valuta.

Anche il leu rumeno dovrebbe indebolirsi di circa mezzo punto percentuale, a 5,00 per l'euro in 12 mesi, una previsione invariata rispetto al precedente sondaggio di dicembre.

La banca centrale rumena non si sta affrettando a tagliare i tassi di interesse, ma Jakub Kratky di Generali Investments CEE ha affermato che "gli squilibri persistenti e i vincoli di crescita continueranno a pesare sul mix macro complessivo, quindi un modesto deprezzamento (del leu) rimane l'ipotesi di base".

(Per altre storie del sondaggio Reuters sui cambi di gennaio:)