NEW YORK (Reuters) - Il presidente della Federal Reserve Bank di New York John Williams ha accolto con favore l'arrivo di dati più moderati sull'inflazione, ma ha affermato che le notizie positive non sono sufficienti per invitare la banca centrale statunitense a tagliare i tassi di interesse in tempi brevi.

Anche se è importante non enfatizzare troppo gli ultimi dati economici, il tono più moderato dell'indice dei prezzi al consumo di aprile è "una sorta di sviluppo positivo dopo alcuni mesi in cui i dati sono stati deludenti", ha detto ieri Williams in un'intervista a Reuters.

"La tendenza generale sembra ragionevolmente buona" per un graduale rallentamento delle pressioni inflazionistiche, ha detto Williams. Ma il banchiere centrale non è ancora sufficientemente fiducioso che le pressioni sui prezzi si stiano muovendo in modo sostenibile verso l'obiettivo di inflazione del 2% della Fed prima di abbassare il costo del denaro a breve termine.

La politica monetaria è "restrittiva" e "si trova in una buona posizione", ha detto Williams. "Non vedo alcun indicatore che mi dica... che ci sia un motivo per cambiare l'orientamento della politica monetaria ora, e non mi aspetto di ottenere quella maggiore sicurezza che abbiamo bisogno di avere sui progressi dell'inflazione verso l'obiettivo del 2% nel brevissimo termine".

"Non vedo alcuna necessità di inasprire la politica monetaria oggi", ha detto Williams, raffreddando le speculazioni secondo cui la Fed potrebbe avere bisogno di aumentare ulteriormente i tassi per ridurre l'inflazione ai livelli desiderati.

Il numero uno della Fed di New York, una delle voci più autorevoli della banca centrale e che ricopre anche il ruolo di vicepresidente del Federal Open Market Committee, è stato intervistato sulla scia dei dati di ieri sull'inflazione che hanno offerto carburante alle speranze dei mercati su un taglio dei tassi quest'anno.

L'indice dei prezzi al consumo di aprile è aumentato del 3,4% rispetto a un anno prima, in calo rispetto al 3,5% di marzo, mentre i prezzi al netto di alimentari ed energia sono aumentati del 3,6%, l'incremento più contenuto degli ultimi tre anni.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Andrea Mandalà)