I titoli bancari e tecnologici hanno trascinato le azioni australiane al ribasso mercoledì, mentre i dati hanno mostrato una crescita modesta dell'economia del Paese nel secondo trimestre.

L'indice S&P/ASX 200 ha chiuso in ribasso dello 0,8% a 7.257,10, il peggior calo dal 25 agosto. Il benchmark è sceso dello 0,1% martedì.

I dati hanno mostrato che l'economia del Paese si è espansa più del previsto nel secondo trimestre, trainata dalle esportazioni e dagli investimenti, mentre i consumi delle famiglie sono rimasti deboli a causa della stretta monetaria della Reserve Bank of Australia (RBA) che ha pesato sulla domanda.

"I consumi delle famiglie rappresentano il 50% dell'economia, se misurati in termini di spesa. Quindi la debolezza del consumo illustrata nel PIL suggerisce un'ulteriore debolezza in futuro", ha dichiarato Kerry Craig, stratega del mercato globale presso J.P Morgan.

Barclays ha avvertito di un peggioramento dei venti contrari alla spesa privata e alle esportazioni e ha segnalato un rallentamento della crescita nel secondo semestre.

La RBA ha lasciato invariati i tassi di interesse per il terzo mese consecutivo martedì, dopo che l'inflazione si è ridotta più del previsto, ma ha ribadito che potrebbe essere necessario un ulteriore inasprimento per domare l'inflazione.

"La speranza che la RBA abbia concluso il suo percorso di battaglia contro l'inflazione è profondamente in discussione", ha dichiarato Hebe Chen, analista di mercato presso IG Markets.

I titoli finanziari sono scesi per la seconda sessione consecutiva, segnando un calo dell'1,1%, il peggior calo dal 25 agosto, con le "quattro grandi" banche in rosso.

Le azioni di Macquarie Group sono scese del 3,8% dopo che la banca ha segnalato venti contrari economici sostenuti per la sua divisione di gestione patrimoniale fino alla prima metà del 2024.

I titoli tecnologici hanno seguito Wall Street al ribasso, terminando con un calo dell'1,5%, il maggiore dal 25 agosto. Xero e NEXTDC sono scesi rispettivamente dell'1,6% e dell'1,4%.

In controtendenza, i titoli energetici hanno seguito l'aumento dei prezzi del petrolio per un balzo di circa l'1%, chiudendo al livello più alto dal 10 agosto.

Woodside Energy ha aggiunto l'1,3%, mentre Santos ha guadagnato lo 0,6%.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 ha perso lo 0,1% a 11.427,66, il livello più basso dal 20 dicembre. (Servizio di Echha Jain a Bengaluru; Redazione di Dhanya Ann Thoppil)