L'indice S&P/ASX 200 è sceso dell'1,3% a 7.561,600 alle 0025 GMT, dopo aver chiuso in rialzo dello 0,4% martedì.
I dati hanno mostrato che il costo del lavoro negli Stati Uniti è aumentato più del previsto nel primo trimestre, grazie all'aumento dei salari e dei benefit, confermando l'impennata dell'inflazione all'inizio dell'anno, che probabilmente ritarderà un taglio dei tassi molto atteso nel corso dell'anno.
Quasi il 99% del mercato si aspetta che la Fed mantenga il suo tasso di liquidità mercoledì, secondo lo strumento FedWatch del CME Group.
A Sydney, gli investitori hanno valutato i dati sulle vendite al dettaglio di marzo, che hanno mostrato che i consumatori hanno ridotto le spese a causa dell'aumento dei tassi di interesse.
Nell'indice di riferimento, che è ricco di risorse, i titoli delle materie prime sono crollati, appesantiti dal calo dei prezzi del minerale di ferro e del petrolio.
I titoli minerari sono scesi del 2,2% e hanno subito il contraccolpo di un sell-off in Cina in vista di una festività. BHP Group ha perso l'1,6%, mentre Rio Tinto ha perso l'1,2%.
I titoli energetici hanno perso il 2,2% dopo che i prezzi globali del petrolio sono scesi sulle crescenti speranze di un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Il gigante del petrolio e del gas Woodside Energy è sceso dell'1,6%, mentre la società più piccola Santos è scivolata dell'1,3%.
I titoli finanziari sono scesi dell'1%, con le "Big Four" in calo tra lo 0,7% e lo 0,9%.
I titoli del settore sanitario hanno perso lo 0,7%, con il titolo più costoso dell'Australia, CSL, in calo dello 0,6%.
I titoli del settore immobiliare e dell'informatica sono scesi rispettivamente dell'1,7% e del 2,1%.
In Nuova Zelanda, l'indice di riferimento S&P/NZX 50 è sceso dello 0,7% a 11.877,5300.