MILANO (Reuters) - Seduta quieta in Piazza Affari, che a fine mattina si muove in sostanziale parità, anche se il peso dello stacco dividendi di numerose blue chip spinge gli indici al ribasso.

Intorno alle 12,10 il FTSEMib cede l'1,3%, con volumi intorno a 1 miliardo di euro, mentre i futures scadenza giugno sullo stesso indice - che non sono condizionati dallo stacco cedole - viaggiano in frazionale rialzo. Poco mosse anche le borse europee e i futures sugli indici Usa.

I mercati non reagiscono alla morte in elicottero del presidente iraniano, mentre la settimana si presenta scarna di appuntamenti macro rilevanti.

Tra i titoli in evidenza:

In luce Unipol, in testa al Ftse Mib con un rialzo del 2,6% aiutata dalle valutazioni di Berenberg, che ha alzato le stime di dividendo in vista della fusione con la controllata UnipolSai.

Accelera Mfe (+1,7%) in vista dei risultati trimestrali il 23 maggio, che Equita si aspetta tonici, con una prosecuzione del trend positivo anche ad aprile e maggio. Vivace Leonardo.

Salgono i titoli dell'energia grazie alla forza del greggio in una seduta segnata dall'impennata delle materie prime, dei metalli in particolare. Saipem e Erg salgono dell'1,3%, Eni +1,5%.

In calo le banche dopo una buona partenza. Il settore è in leggero calo anche in Europa. Unicredit cede lo 0,2% dopo che un tribunale russo ha ordinato il sequestro di asset per 463 milioni di euro in seguito a un contenzioso legale. Equita sottolinea che l'ammontare è relativamente contenuto, anche se la questione solleva di nuovo la questione dell'esposizione della banca alla Russia. Anche nel peggiore degli scenari, l'impatto sarebbe comunque "ampiamente gestibile" per la banca, conclude il broker.

Più consistenti i cali di Banco Bpm e Bper(-1,3%). Mps perde l'1,2% dopo un balzo iniziale, Pop Sondrio -2,7% colpita dai realizzi dopo i guadagni della scorsa settimana.

(Claudia Cristoferi, editing Andrea Mandalà)