WASHINGTON (Reuters) - L'economia globale è destinata a un altro anno di crescita lenta ma costante, secondo il Fondo monetario internazionale.

La stima si inserisce in un contesto macro in cui gli Stati Uniti spingono la produzione mondiale nonostante un elevato e persistente tasso di inflazione, la domanda è debole in Cina e in Europa, e sono in corso due guerre regionali.

"Troviamo che l'economia globale rimanga abbastanza forte", ha detto ai giornalisti Pierre-Olivier Gourinchas, capo economista del Fmi, aggiungendo che molti Paesi hanno resistito alle cupe previsioni di recessione mentre le banche centrali aumentavano i tassi di interesse per combattere l'inflazione.

Per molti Paesi "le ferite" procurate dalla pandemia e della crisi legata all'aumento del costo della vita sono meno persistenti del previsto, dato il rapido ritorno a livelli di produzione pre-pandemici, sostiene il Fmi nel suo rapporto.

L'inflazione sta diminuendo, ma i progressi nel riportarla agli obiettivi della banca centrale stanno rallentando negli ultimi mesi, ha detto Gourinchas, sottolineando come i recenti dati Usa mostrino una domanda robusta.

"La traiettoria generale rimane quella in cui ci aspettiamo che l'inflazione scenda nel corso dell'anno e metta la Federal Reserve nella posizione di poter iniziare ad allentare i tassi ufficiali", ha detto a Reuters. "Forse non così rapidamente come si aspettavano i mercati."

Il Fondo monetario prevede che la crescita degli Stati Uniti nel 2024 sia del 2,7%, rispetto al 2,1% previsto a gennaio - aumento trainato da un'occupazione e una spesa dei consumatori maggiori del previsto alla fine del 2023 e nel 2024.

Si prevede che l'effetto ritardato della politica monetaria e fiscale più restrittiva rallenterà la crescita degli Stati Uniti all'1,9% nel 2025, sebbene anche questa sia stata una revisione al rialzo rispetto alla stima dell'1,7% di gennaio.

Ma le ultime previsioni del Fmi hanno mostrato forti divergenze con altri Paesi, inclusa la zona euro, dove le previsioni di crescita per il 2024 sono state riviste al ribasso allo 0,8% dallo 0,9% di gennaio, principalmente a causa della debole fiducia dei consumatori in Germania e Francia.

Alla luce degli elevati tassi di interesse e un'inflazione ostinatamente in aumento, anche le previsioni di crescita della Gran Bretagna per il 2024 sono state riviste al ribasso di 0,1 punti percentuali, allo 0,5%.

Il Fondo ha lasciato invariate le sue previsioni per la crescita della Cina nel 2024, scendendo al 4,6% dal 5,2% nel 2023, con un ulteriore calo al 4,1% per il 2025. 

L'Istituto ha tuttavia lanciato un monito: la mancanza di un pacchetto di ristrutturazione volto a sanare il settore immobiliare del Paese potrebbe prolungare una flessione della domanda interna e il peggioramento delle prospettive della Cina.

Con grande stupore, la previsione di crescita della Russia per il 2024 è stata aumentata al 3,2% dal 2,6% previsto a gennaio.

Il rapporto attribuisce l'aumento in parte ai continui e forti ricavi dalle esportazioni di petrolio in un contesto di prezzi globali del greggio più alti nonostante un meccanismo di price cap imposto dai Paesi occidentali, dall'altro alla forte spesa pubblica e agli investimenti legati alla produzione bellica.

L'aumento della spesa dei consumatori in una situazione di stretta manodopera è una concausa, aggiunge il rapporto.

Il Fmi ha  rivisto al rialzo anche le previsioni di crescita della Russia per il 2025 all'1,8% dall'1,1% di gennaio.

Quanto all'Ucraina, si prevede che la crescita del Paese, che dipende fortemente dagli aiuti economici dell'Occidente, rallenterà al 3,2% nel 2024 e accelererà al 6,5% nel 2025.

(Tradotto da Federica Urso, editing Francesca Piscioneri)