I ministri dell'Energia dei Paesi ricchi del Gruppo dei Sette (G7) hanno raggiunto un accordo per chiudere le loro centrali elettriche a carbone al più tardi entro il 2035, in un passo significativo verso la transizione dai combustibili fossili.

"Abbiamo un accordo per smettere di usare il carbone nella prima metà del 2030... è un accordo storico", ha dichiarato il Ministro britannico per la Sicurezza Energetica e Net Zero Andrew Bowie a Class CNBC, secondo un video pubblicato su X.

Fonti diplomatiche italiane hanno detto che è stato raggiunto un accordo tecnico.

L'accordo sarà incluso nel comunicato finale dei Ministri dell'Energia del G7, che sarà pubblicato martedì al termine di una riunione di due giorni a Torino.

Una fonte ha detto a Reuters che i diplomatici dei Paesi del G7 - Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Canada e Giappone - hanno discusso la questione fino alla domenica tardi, prima dell'inizio della riunione ministeriale.

L'accordo segna un passo significativo nella direzione indicata lo scorso anno dal vertice sul clima delle Nazioni Unite COP28 per una transizione dai combustibili fossili, di cui il carbone è il più inquinante.

"Contribuisce ad accelerare il passaggio degli investimenti dal carbone alla tecnologia pulita, in particolare in Giappone e, più in generale, nell'intera economia asiatica del carbone, comprese Cina e India", ha dichiarato Luca Bergamaschi, membro co-fondatore del think-tank italiano sul cambiamento climatico ECCO.

L'anno scorso l'Italia ha prodotto il 4,7% dell'elettricità totale attraverso le sei stazioni a carbone rimanenti. Attualmente Roma prevede di spegnere le sue centrali entro il 2025, ad eccezione dell'isola di Sardegna, dove la scadenza è il 2028.

In Germania e in Giappone il carbone ha un ruolo maggiore, con una quota di elettricità prodotta da questo combustibile superiore al 25% del totale lo scorso anno.

L'anno scorso, sotto la Presidenza del Giappone, il G7 si era impegnato a dare priorità a passi concreti verso l'eliminazione graduale della produzione di energia elettrica da carbone, senza però indicare una scadenza specifica.