Il Parlamento tunisino ha approvato martedì una richiesta di finanziamento diretto da parte del governo alla banca centrale per un valore di 7 miliardi di dinari (2,25 miliardi di dollari), con l'obiettivo di pagare i debiti esteri urgenti, tra cui 850 milioni di euro in scadenza il 16 febbraio.

Questo passo evidenzia le gravi difficoltà della Tunisia, che dovrà pagare 4 miliardi di dollari di debiti esteri nel 2024, con un aumento del 40% rispetto al 2023, a causa della scarsità di finanziamenti esterni.

Da quando il Presidente Kais Saied si è impadronito di quasi tutti i poteri, ha sciolto il Parlamento nel 2021 e ha iniziato a governare per decreto in una mossa che l'opposizione ha descritto come un colpo di Stato, la Tunisia sta affrontando grandi difficoltà nell'ottenere finanziamenti esterni dall'Occidente.

Il governatore della banca centrale Marouane Abassi ha dichiarato la scorsa settimana che il rimborso di un prestito di 850 milioni di euro comporterà un calo delle riserve di valuta estera equivalente all'importo necessario per 14 giorni di importazioni e avrà un impatto sul tasso di cambio.

Il Ministro delle Finanze tunisino Sihem Boughdiri ha dichiarato martedì al Parlamento che il Governo è impegnato a pagare tutti i suoi debiti e che non può presentare proposte per rimodulare i pagamenti del debito.

Ha aggiunto che il Direttore Generale del FMI Kristina Georgieva ha informato la delegazione tunisina a Davos il mese scorso di essere impressionata dalla resilienza della Tunisia in mezzo alle crisi finanziarie.

Gli economisti affermano che la Tunisia si è affidata pesantemente a nuovi prestiti interni per pagare i debiti esterni, il che ha ridotto significativamente la liquidità e ha contribuito a ridurre il finanziamento dell'economia da parte delle banche. (Servizio di Tarek Amara a Tunisi, redazione di Chris Reese e Matthew Lewis)