Parlando sabato ad una conferenza economica organizzata dal think-tank The European House Ambrosetti, il sottosegretario al Ministero dell'Economia Federico Freni ha detto che i programmi di incentivi per rinnovare gli edifici o aumentarne l'efficienza energetica costeranno più di 210 miliardi di euro (228 miliardi di dollari).

"Non abbiamo ancora il numero preciso, ma siamo sicuramente al di sopra dei 210 miliardi di euro... è quanto abbiamo speso per i programmi di incentivazione degli edifici", ha detto.

"Quindi dobbiamo pianificare e monitorare attentamente la spesa pubblica, perché non possiamo nascondere il debito sotto il tappeto", ha aggiunto.

Dato il costo superiore alle previsioni degli incentivi, l'Italia potrebbe dover rivedere al rialzo le cifre del deficit e del debito del 2023, che attualmente si attestano rispettivamente al 7,2% e al 137,3% del PIL.

Alla domanda se il rapporto debito/PIL potrebbe salire oltre il 140% quest'anno, Freni ha risposto: "Certamente no".

Il Gabinetto dell'Italia si riunisce il 9 aprile per approvare il Documento di Economia e Finanza (DEF) con le sue ultime previsioni.

Le fonti hanno detto all'inizio di questa settimana che il Tesoro stimerà una crescita del PIL dell'1% nel 2024, riducendo la precedente cifra dell'1,2% fissata a settembre. Ciò si confronta con l'espansione dello 0,8% prevista dalla Banca d'Italia venerdì scorso.

L'ultima previsione di crescita è anche superiore all'attuale proiezione dello 0,7% da parte dell'Unione Europea, che il Commissario economico Paolo Gentiloni venerdì ha detto che sarà probabilmente confermata a giugno, quando la Commissione pubblicherà le proiezioni aggiornate.

(1 dollaro = 0,9229 euro)