Le azioni australiane hanno chiuso piatte lunedì, con i minatori che hanno compensato le perdite dei titoli bancari ed energetici, mentre i trader hanno esercitato cautela in vista della lettura dell'inflazione statunitense prevista per la fine della settimana, in attesa di indicazioni sulla politica di taglio dei tassi della Federal Reserve.

L'indice S&P/ASX 200 ha chiuso in rialzo dello 0,01% a 7750.000 punti. Il benchmark ha chiuso in rialzo dello 0,4% venerdì.

Il cruciale indice dei prezzi al consumo core degli Stati Uniti è previsto per mercoledì, con dati più caldi del previsto che escludono qualsiasi speranza di taglio dei tassi da parte della Fed.

I minatori di riferimento hanno chiuso marginalmente in rialzo dello 0,03% nel mercato delle risorse, mentre i prezzi del minerale di ferro si sono consolidati dopo aver toccato un minimo di oltre due settimane venerdì. Il Gruppo BHP è salito dello 0,8%, mentre il minerario di ferro Rio Tinto ha perso lo 0,8%.

Anche i titoli finanziari hanno ridotto alcune delle loro perdite iniziali per chiudere in ribasso dello 0,03%, con la lettura dell'inflazione statunitense che incombe sul sottoindice sensibile ai tassi.

"Le banche sono uno dei settori più sensibili all'impatto dei dati sull'inflazione statunitense di questa settimana. Gli investitori sono nervosi", ha dichiarato Brad Smoling, managing director di Smoling Stockbroking.

Tre delle "Quattro grandi" banche hanno chiuso in territorio positivo. ANZ Group ha perso il 3,2% dopo che è emersa la notizia che il regolatore aziendale del Paese sta indagando sull'istituto di credito.

I titoli energetici sono scesi dello 0,7% seguendo i prezzi globali del petrolio, che sono scesi in seguito ai segnali di debolezza della domanda di petrolio, mentre le speranze di un taglio dei tassi negli Stati Uniti sono rimaste contenute.

Il principale sottoindice Woodside Energy è sceso dell'1,1%, mentre la società più piccola Santos ha perso lo 0,9%.

I titoli immobiliari sono scesi dello 0,1%, mentre i titoli della tecnologia dell'informazione hanno perso lo 0,6%.

I titoli del settore sanitario, invece, hanno guadagnato lo 0,4%, con il titolo più costoso dell'Australia, CSL, che è salito dello 0,3%.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 ha perso lo 0,9% per terminare la sessione a 11.652,1600. (Relazioni di Rajasik Mukherjee a Bengaluru; Redazione di Janane Venkatraman )