MOSCA (Reuters) - Il consigliere economico del presidente russo Vladimir Putin ha criticato la banca centrale dopo che il rublo è scivolato oltre quota 100 per dollaro, attribuendo il crollo del 30% registrato da inizio anno a una politica monetaria accomodante in un nuovo esempio del crescente disaccordo tra le autorità monetarie russe.

In seguito al crollo del rublo, il consigliere economico di Putin Maxim Oreshkin ha detto in un articolo per l'agenzia di stampa Tass che il Cremlino vuole un rublo forte e si aspetta una normalizzazione a breve, un intervento che potrebbe indurre la banca centrale ad agire in vista della prossima decisione sui tassi di interesse del 15 settembre.

"La principale fonte dell'indebolimento del rublo e dell'accelerazione dell'inflazione è una politica monetaria accomodante", ha scritto Oreshkin. "La banca centrale ha tutti gli strumenti per normalizzare la situazione nel prossimo futuro e garantire che i tassi sui prestiti siano ridotti a livelli sostenibili", ha aggiunto.

"Un rublo debole complica la trasformazione strutturale dell'economia e influisce negativamente sui redditi reali della popolazione" si legge nell'articolo. "È nell'interesse dell'economia russa avere un rublo forte".

La banca centrale ha aumentato i tassi di 100 punti base a luglio portandoli all'8,5%, dopo averli mantenuti stabili da settembre. In vista della prossima riunione di settembre, la banca ha segnalato la necessità di ulteriori rialzi.

La Banca di Russia ha imputato il forte calo del rublo di quest'anno alla contrazione della bilancia commerciale russa. L'avanzo delle partite correnti è sceso dell'85% su base annua nel periodo tra gennaio e luglio.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)