BUENOS AIRES (awp/ats/ans) - Nei primi quattro mesi del governo di Javier Milei il potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti in Argentina è diminuito di oltre il 30%.

È quanto emerge dal raffronto dell'indice dei prezzi e dei salari che registrano in questo periodo secondo dati ufficiali un incremento complessivo rispettivamente del 90 e del 58%.

In termini nominali il salario medio è stato rilevato a marzo a 705'000 pesos (720 franchi circa), un valore addirittura inferiore a quello del paniere di base (773'000 pesos secondo dati ufficiali) che definisce la soglia di povertà.

Gli ultimi dati ufficiali relativi al secondo semestre del 2023 indicano che un 41,7% della popolazione vive al di sotto di tale soglia ma secondo un rilevamento dell'Universita Di Tella (Utdt) la povertà avrebbe già superato a marzo il 50%.

L'impatto di questa congiuntura si ripercuote anche sul consumo. A febbraio le vendite nei supermercati hanno segnato un calo dell'11,4% su un anno con una drastica diminuzione in alcuni dei prodotti di maggiore consumo come la carne (-17,6%), il latte (-18,7%), e il mate (-9,2%).