Se siete lettori esperti di questa rubrica, saprete già tutto sul "carry trade". Per gli altri, ecco la definizione di Wikipedia: "Il carry trade è la pratica speculativa consistente nel prendere a prestito del denaro in paesi con tassi di interesse più bassi, per cambiarlo in valuta di paesi con un rendimento degli investimenti maggiore". L'unico problema è che va bene cercare di guadagnare dormendo, ma la coppia di valute deve muoversi nella giusta direzione. Mi spiego: il tasso di deposito della lira turca è attualmente dell'81%, mentre quello del dollaro USA è del 5,20%.  A parità di condizioni, e a patto che il vostro broker vi paghi un prezzo equo, potreste aspettarvi un rendimento annuo del 75,8%. Se il TRY dovesse crollare, bisognerebbe sottrarre questa variazione negativa per calcolare il rendimento complessivo della posizione. Tuttavia, osservando il grafico USDTRY, non si può dire che il TRY sia in gran forma.

In qualità di investitori ben informati, vorrete quindi posizionarvi solo su coppie di valute favorevoli anche dal punto di vista del carry.

Continuando con i punti salienti della scorsa settimana, l'Aussie e il Cad hanno registrato un forte rally in risposta ai rialzi a sorpresa dei tassi di interesse da parte delle rispettive banche centrali. Di conseguenza, l'AUDUSD è tornato nel suo precedente canale orizzontale, rompendo al di sopra di 0,6565, e si sta dirigendo rapidamente verso l'ex limite superiore intorno a 0,6780, con un possibile picco fino a 0,6890/6910. Per quanto riguarda l'USDCAD, è ora molto vicino al limite inferiore del suo canale di consolidamento orizzontale in corso dal 2023, con un supporto a 1,3270, livello dal quale i rimbalzi sarebbero del tutto legittimi.

Dal canto suo, il Dollar Index (DXY) sta cercando di mantenere la sua struttura rialzista sopra 103,30/08, puntando a 105,80. Nel frattempo, terremo d'occhio l'EURO al di sotto di 1,0785/1,0810 per una continuazione del consolidamento iniziato a fine aprile verso 1,0540.