Il titolo Air Liquide è a un'impasse e il cambiamento è d'obbligo. Un'uscita rialzista dell'attuale trading range accompagnerebbe un ritorno alla volatilità. Il timing sembra quindi opportuno per posizionarsi in anticipo sul movimento.
Riassunto
● La società gode di fondamenta solide. Oltre il 70% delle aziende presenta dati peggiori in termini di crescita, redditività, indebitamento e visibilità.
● Il punteggio ESG Refinitiv dell'azienda, basato su una classifica relativa al suo settore di attività, risulta particolarmente positivo.
Punti forti
● Al netto di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti, i margini dell'azienda risultano particolarmente elevati.
● Negli ultimi 12 mesi, le aspettative di reddito futuro sono state riviste più volte al rialzo.
● Negli ultimi 4 mesi, gli analisti hanno rivisto in modo significativo le stime sul fatturato della società.
● La maggior parte degli analisti che si occupano del caso raccomandano Buy o Overweight sul titolo.
● La visibilità relativa all'attività del gruppo appare relativamente buona date le stime generalmente concordi tra gli analisti.
Punti deboli
● Il livello di valorizzazione dell'azienda è particolarmente elevato se si considerano i flussi di cassa generati dall'attivo.
L'Air Liquide è uno dei leader mondiali nella produzione di gas industriali e medici. Il fatturato netto è così suddiviso per attività: - produzione di gas industriali e medici (95,5%): ossigeno, azoto, idrogeno, gas sintetizzati. Il Gruppo fornisce anche apparecchiature di controllo e servizi per sistemi di fluidi, gestione di gas e liquidi chimici, servizi di assistenza domiciliare e igiene ospedaliera e attrezzature per sale operatorie. Le vendite nette sono così suddivise per mercato: industrie (75,1%), sanità (15,5%) ed elettronica (9,4%); - altro (4,5%): attività ingegneristiche legate alla costruzione di impianti di produzione di gas e alla fabbricazione di prodotti high-tech. Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Francia (12,4%), Europa (25,9%), Stati Uniti (32,3%), Americhe (5,6%), Asia/Pacifico (20%), Africa e Medio Oriente (3,8%).