PECHINO (awp/ats/ans) - Alibaba ha chiuso l'anno fiscale a fine marzo con un fatturato di 941,2 miliardi di yuan (130,4 miliardi di dollari) in crescita dell'8% su base annua e con un utile netto di 71,3 miliardi (+9%). "Durante l'anno fiscale, abbiamo riacquistato 12,5 miliardi di dollari di azioni e il nostro consiglio di amministrazione ha approvato un dividendo di 4 miliardi", ha affermato Toby Xu, direttore finanziario del gruppo.

Il settore tecnologico cinese ha sofferto a causa della stretta normativa da parte di Pechino iniziata nel 2020, in parte sui timori della leadership comunista che troppo potere e capitale fossero stati accumulati da alcune aziende. Pechino ha però di recente dato segnali più rassicuranti sulle difficoltà dell'economia.

Il colosso dell'e-commerce, co-fondato da Jack Ma e basato ad Hangzhou, ha annunciato lo scorso anno un piano di ristrutturazione con uno spin-off delle attività in sei nuove entità, ciascuna gestita dal suo CEO e quasi tutte destinate a quotarsi. La revisione pianificata ha incontrato ostacoli: infatti, a marzo Alibaba ha ritirato l'Ipo per la divisione logistica Cainiao, sostenendo "un'espansione strategica a lungo termine della sua rete logistica globale". E lo scorso novembre ha annullato lo spin-off del cloud computing.

L'incertezza sullo sviluppo futuro di Alibaba persiste da quando l'Ipo di Ant Group, la fintech del gruppo, è naufragata a 48 ore dall'esordio dei titoli alle borse di Shanghai e Hong Kong a novembre 2020. Lo stop fu seguito da lunghe indagini formali per presunte pratiche monopolistiche.

La pubblicazione dei dati annuali è la prima da quando Alibaba ha annunciato a settembre la partenza a sorpresa dell'ex CEO e presidente Daniel Zhang, sostituito da Joseph Tsai come presidente e da Eddie Wu come amministratore delegato.