ZUGO (awp/ats) - Dopo un corteggiamento durato diversi mesi Glencore è riuscita nel suo obiettivo di assumere il controllo di una parte della società mineraria canadese Teck Resources, che in un primo tempo aveva respinto i suoi tentativi di acquisizione, già annunciati in marzo.

Il colosso elvetico delle materie prime ha fatto oggi sapere che rileverà il 77% di Elk Valley Resources (EVR), filiale di Teck attiva nel settore del carbone per la produzione di acciaio. In un accordo vincolante le parti hanno pattuito un prezzo di 6,9 miliardi di dollari americani (6,3 miliardi di franchi), da pagare in contanti, importo che valorizza l'intera azienda a 9 miliardi di dollari. Il 20% di EVR sarà comprato dalla società giapponese Nippon Steel Corporation (NSC) e il rimanete 3% andrà alla sudcoreana Posco.

La transazione è soggetta alle consuete approvazioni da parte delle autorità preposte alla concorrenza. Glencore prevede di concludere l'operazione nel terzo trimestre del 2024.

La società con sede a Baar (ZG) ribadisce inoltre l'intenzione, già dichiarata in precedenza, di unire le proprie attività carbonifere con quelle di EVR, per poi vendere tutto il comparto. Secondo la dirigenza il settore del carbone siderurgico presenta migliore prospettive quale unità indipendente: attirerà nuovi investitori.

"Glencore ha un'alta considerazione per l'attività che è stata sviluppata nel corso di molti decenni nella Columbia Britannica e non vede l'ora di mantenere e migliorare le sue prestazioni operative, la gestione ambientale e il contributo sociale", afferma il Ceo Gary Nagle, citato in un comunicato. "Siamo impegnati a lavorare con tutti gli organi di governo e le parti interessate per garantire che la transazione sia vantaggiosa per il Canada", aggiunge il dirigente facendo riferimento anche alle popolazioni indigene della Elk Valley.

Quotata alle borse di Londra e Johannesburg, Glencore è una multinazionale presente in 35 paesi con 140'000 dipendenti, che si occupa di oltre 60 materie prime, per alcune delle quali ha quote di mercato assai significative. I suoi clienti sono consumatori industriali del ramo automobilistico, siderurgico, della produzione di energia, delle batterie e del petrolio. L'impresa fornisce anche servizi, in primo luogo di finanziamento e logistica, a chi utilizza materie prime. Nel 2022 la società ha realizzato guadagni colossali sulla scia dell'impennata dei prezzi delle materie prime: l'utile si è attestato a 17,3 miliardi di dollari (15,7 miliardi di franchi al cambio attuale) su ricavi per 256 miliardi di dollari. Il gruppo, che si è fra l'altro posto l'obiettivo di zero emissioni entro il 2050, ha le sue origini nel Marc Rich Group fondato nel 1974 da Marc Rich, finanziere e imprenditore leggendario e controverso, morto nel 2013 a Lucerna.