R. Su questo aspetto, purtroppo non sono particolarmente ottimista. Nel caso delle imprese famigliari italiane, spesso gli azionisti mantengono il controllo anche se non se lo meritano. Non esiste un mercato per la proprietà delle aziende famigliari italiane, perché non sono de facto contendibili. Il che contribuisce alla carenza di un vera cultura di governance. Si ritiene che contino solo le decisioni degli azionisti forti e che i cda servano a poco per rafforzare la strategia e scegliere il management. Lì i consigli sono utilizzati soprattutto per la compliance, ma nessuno oggi crede che possano avere i processi e le persone in grado fattivamente di aggiungere valore alle scelte sul futuro dell'azienda. Ecco perché spero che Telecom e Generali, grazie a consigli d'amministrazione eccellenti, riescano a rilanciare le rispettive aziende, incitando anche le nuove generazioni del capitalismo famigliare italiano a orientarsi verso una governance più in linea con le esigenze di questo nuovo secolo.

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(END) Dow Jones Newswires

January 31, 2022 02:58 ET (07:58 GMT)