La causa, una delle tante contro Shell Plc a livello locale e all'estero, è iniziata con una sentenza dell'Alta Corte nel novembre 2020 che ha ordinato a Shell di pagare 800 miliardi di naira (878 milioni di dollari) alle comunità di Egbalor Ebubu nello Stato di Rivers, che hanno accusato l'azienda di una fuoriuscita di petrolio che ha danneggiato corsi d'acqua e fattorie.

Shell nega di aver causato la fuoriuscita.

Shell aveva fatto appello per impedire all'Alta Corte di eseguire la sua sentenza, ma la Corte d'Appello ha ordinato a Shell di depositare il denaro in un conto controllato dal tribunale, prima che il suo appello potesse procedere.

Alla Shell è stato anche ordinato di sospendere la cessione di beni locali lo scorso giugno, fino alla sentenza della Corte Suprema, per consentire il risarcimento dovuto alla Comunità del Delta del Niger.

Mohammed Ndarani, avvocato della comunità, ha dichiarato a Reuters che la Corte Suprema ha rinviato il caso alla Corte d'Appello.

La Corte Suprema ha stabilito venerdì che la Corte d'Appello non ha esaminato il merito del caso e ha ordinato che a Shell venga concessa un'udienza.

Il caso è tenuto sotto stretta osservazione dopo che l'autorità di regolamentazione petrolifera del Paese ha rifiutato di approvare la vendita di asset da 1,28 miliardi di dollari di Exxon Mobil a Seplat Energy nel 2022, sollevando le preoccupazioni delle compagnie petrolifere internazionali circa la difficoltà di vendere asset in Nigeria.

Shell, come altre major petrolifere che operano nel Paese, si sta concentrando sulla trivellazione in acque profonde e sul disinvestimento dalle operazioni onshore, che sono soggette a furti di greggio e a vandalismo degli oleodotti, colpendo la produzione di petrolio della Nigeria.

(1 dollaro = 911,44 naira)