I produttori di turbine eoliche andranno incontro a un destino simile? Se la storia non si ripete, di certo rima quasi ad ogni riga. Anche qui, alle prospettive promettenti sono seguite rapidamente una serie di battute d’arresto.

Redditività mediocre, eccessiva concorrenza, potere contrattuale nelle mani dei committenti, esposizione penalizzante all'inflazione, avvertita nei costi ma difficilmente trasferibile ai prezzi: le stesse cause, non a caso, producono gli stessi effetti.

Siemens Energy, che produce sia turbine a gas che eoliche, si ritrova quindi con le mani in pasta. Sebbene il suo fatturato sia rimasto stabile dal 2017, è riuscita comunque a migliorare la sua redditività negli ultimi tre anni, ovvero dalla separazione dal conglomerato Siemens.

Genera così circa €1 miliardo di utile in contanti - "free cash-flow" - all'anno nel 2021 e nel 2022. Abbinate a un aumento di capitale di €1,3 miliardi, queste preziose risorse hanno permesso di garantire all'inizio del 2023 l'acquisto completo di Siemens Gamesa, la filiale spagnola specializzata nel settore eolico e alle prese con seri problemi, al fine di ristrutturarla una volta per tutte.

Il portafoglio ordini rimane ben fornito, mentre la diversificazione del portafoglio e la parte preponderante dei servizi al suo interno - più della metà del fatturato previsto - garantiscono una relativa resilienza dell'attività.

Sul fronte delle buone notizie, i risultati trimestrali pubblicati l’altro ieri indicano una netta ripresa della congiuntura: gli ordini aumentano del 56% e il fatturato consolidato del 22% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, mentre tutti i segmenti - anche Gamesa - sono in crescita.

Tuttavia, bisogna essere cauti con questi numeri, poiché il secondo trimestre del 2022 è stato caratterizzato da una totale paralisi dei committenti a seguito dell'inizio della guerra in Europa dell'Est.

Con una valorizzazione inferiore a 10 volte il free cash-flow alla fine dello scorso anno, Siemens Energy offriva un'opportunità di investimento molto interessante per chi desiderava comunque un'esposizione al settore. Questo sconto è scomparso a seguito del recente aumento del prezzo delle azioni, testimoniando la fiducia degli investitori nella capacità del gruppo di integrare con successo Gamesa.

La casa madre Siemens, che controlla ancora un terzo del capitale, ha approfittato di questo rinnovato ottimismo per vendere parte delle sue azioni.