MILANO (MF-DJ)--Per chiudere il cerchio, dopo l'intesa già conclusa a livello regionale e il parere positivo anche sulla parte ambientale, manca solo il decreto del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, atteso a stretto giro.

Non appena sarà incassato, scrive Il Sole 24 Ore, la Fsru Toscana, il rigassificatore galleggiante ormeggiato al largo delle coste di Livorno e di cui Snam detiene il 49,07%, potrà aumentare la sua capacità di rigassificazione dagli attuali 3,75 a 5 miliardi di metri cubi annui.

Senza bisogno di nuovi investimenti a carico del gruppo guidato da Stefano Venier e degli altri azionisti (il fondo Igneo Infrastructure Partners e Golar Lng), ma attraverso l'ottimizzazione delle modalità di esercizio dell'impianto, entrato a regime nel 2016.

"Si tratta di un potenziamento operativo che sarà reso disponibile nel corso del prossimo anno termico che inizia nel mese di ottobre", spiega al quotidiano Elio Ruggeri presidente di Olt e responsabile del settore Gnl di Snam che rappresenta il principale operatore nel settore della rigassificazione del gas naturale liquefatto.

Ma il rafforzamento dell'impianto di Livorno è solo uno dei tasselli del piano di Snam per il potenziamento dei rigassificatori esistenti in attesa che entrino a regime anche le due nuove navi acquistate dalla società su mandato del governo e destinate a Piombino e Ravenna. Perché il gruppo sta intanto sfruttando il potenziale di Panigaglia, il primo impianto costruito in Italia e interamente controllato da Snam, che ha una capacità di rigassificazione di 3,5 miliardi di metri cubi annui.

red/ann

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March 01, 2023 03:01 ET (08:01 GMT)