MILANO (MF-DJ)--Il valore delle operazioni di merger & acquisition annunciate che hanno coinvolto l'Italia, secondo il rapporto Investment Banking Italia 2020 redatto da Refinitiv, tra i principali provider di dati finanziari a livello globale, con oltre 40.000 clienti istituzionali in 190 Paesi, ammonta a 75,6 miliardi di dollari, con una progressione del 37% rispetto al 2019. Inoltre, si evidenzia una crescita delle operazioni di grandi dimensioni, che compensano un calo del 23% del numero dei deal negli ultimi 12 mesi, a quota 1.240, il numero più basso dal 2015.

Nel 2020 oltre la metà dell'attività di M&A è stata registrata negli ultimi tre mesi dell'anno, con operazioni annunciate nel quarto trimestre per 38,4 miliardi di dollari, controvalore su base trimestrale che non si registrava dal primo trimestre del 2018.

In particolare, le operazioni aventi come target società italiane hanno totalizzato investimenti per complessivi 60,6 miliardi di dollari (+ 92% rispetto al 2019), valori che non si registravano da cinque anni, finalizzate prevalentemente da operatori francesi (per 10,6 miliardi di dollari) e statunitensi (per 6,2 miliardi di dollari). L'attività domestica ha raggiunto il picco degli ultimi tredici anni, pari a 28,9 miliardi di dollari, mentre le operazioni sul territorio da parte di operatori stranieri sono triplicate fino a raggiungere i 31,7 miliardi di dollari. A livello complessivo, l'attrattività italiana è stata compensata da un rallentamento dell'M&A verso l'estero, pari a 12,8 miliardi di dollari nel 2020, con una diminuzione del 34% rispetto al 2019 e valore più basso degli ultimi tre anni.

In termini settoriali, Refinitiv rileva la dinamicità del settore finanziario, con un'incidenza del 43% sul totale valore, seguito da telecomunicazioni (17%), industriali (8%), tecnologia (17%) e media (6%). Protagonista assoluto della stagione M&A 2020 è il settore dei pagamenti digitale con Nexi con l'attivo i due maggiori deal dell'anno per un controvalore complessivo di 12,7 miliardi di dollari, pari al 16,8% del totale M&A italiano. Grazie l'annuncio ad inizio ottobre della fusione per incorporazione della connazionale SIA, seguita a metà novembre l'aggregazione con il player danese Nets, Nexi diventerà il leader europeo tra le paytech, a valle del closing di queste due operazioni.

Sempre sotto il segno del finance si contraddistinguono la terza e la quarta operazione per dimensione, ovvero rispettivamente l'acquisizione di Borsa Italiana da parte di Euronext e quella di UBI Banca da parte di Intesa San Paolo.

Il settore delle telecomunicazioni archivia il 2020 con 4 deal che occupano dalla quinta all'ottava posizione della classifica per dimensione, tra cui l'acquisizione da parte di Cellnex Telecom di torri e siti italiani per le telecomunicazioni mobili di proprietà di CK Hutchison, seguita dall'acquisizione di INWIT da parte di un pool di investitori tra cui Ardian, Canson e Azimut, mentre in settima posizione la cessione fino al 50% del capitale di Open Fiber al fondo australiano Macquarie Infrastructure & Real Assets ("Mira") e all'ottava l'ingresso di KKR Infrastructure nel capitale di FiberCop, newco che controlla la rete secondaria di TIM. Nell'ambito media, oltre 2 miliardi di dollari per l'ingresso di CVC-Advent-Fsinella media company creata per gestire e commercializzare i diritti tv della Lega Serie A.

Sul versante degli advisor finanziari, Goldman Sachs conferma il primato del 2019 grazie al coinvolgimento in tutte le sei principali operazioni italiane di M&A del 2020.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it

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January 21, 2021 04:52 ET (09:52 GMT)