L'indice S&P/ASX 200 è sceso dello 0,1% a 7.721,3 alle 0024 GMT. Il benchmark è salito dello 0,2% mercoledì.
La Reserve Bank of Australia e la Federal Reserve statunitense terranno entrambe le rispettive riunioni di politica monetaria la prossima settimana, e i mercati si aspettano che ciascuna banca centrale mantenga il tasso di liquidità al livello attuale.
I pesi massimi del settore finanziario hanno pesato maggiormente sul benchmark, scendendo fino all'1,5% e toccando il livello più basso da oltre una settimana.
Le 'Quattro grandi' banche hanno tutte perso tra l'1,2% e il 2,3%.
Le aziende tecnologiche sono scese dello 0,1%, seguendo il calo notturno dei loro colleghi di Wall Street.
Appen è scivolata fino al 17,1%, dopo che l'azienda statunitense Innodata ha ritirato la sua offerta di acquisizione della società di software.
I minatori, tuttavia, hanno limitato le perdite, aumentando fino al 2,1%, la loro maggiore salita intraday dal 1° marzo.
I golia minerari BHP e Rio Tinto hanno fatto un balzo del 2,5% e dell'1,5%, rispettivamente.
Le società energetiche hanno guadagnato lo 0,1%, dopo che i prezzi del petrolio sono saliti ai massimi di quattro mesi grazie ad un calo maggiore del previsto delle scorte di benzina negli Stati Uniti.
Woodside Energy è salita dello 0,5%, mentre Santos è balzata dello 0,8%.
I titoli dell'oro sono saliti del 2,2%, grazie al rafforzamento dei prezzi dei lingotti, sostenuti da un dollaro più debole.
La principale azienda del settore, Northern Star Resources, ha guadagnato il 3% e le azioni di Newmont Corporation, quotate all'ASX, sono aumentate dell'1,4%.
Dall'altra parte del Mar di Tasman, l'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è sceso dello 0,2% a 11.786,74, registrando il quarto giorno consecutivo di perdite.