Le azioni australiane sono salite lunedì, sostenute dalle banche e dai titoli della tecnologia dell'informazione, mentre i trader hanno valutato i recenti dati sull'inflazione per ottenere maggiore chiarezza sulla traiettoria dei primi tagli dei tassi, sia a livello locale che globale.

L'indice S&P/ASX 200 era in rialzo dello 0,6% a 7.620,800, alle 0045 GMT. Il benchmark ha chiuso in ribasso dell'1,4% venerdì.

La scorsa settimana, i partecipanti al mercato hanno assistito ad un afflusso di dati cruciali sull'inflazione provenienti dall'Australia e dagli Stati Uniti, che indicavano che l'inflazione appiccicosa avrebbe superato il suo limite.

Gli investitori sono rimasti sulle spine in vista della tanto attesa riunione del comitato politico della Federal Reserve, prevista per la fine della settimana. Un'ampia gamma di dati economici provenienti dagli Stati Uniti ha stimolato la scommessa che la Fed rimanga fedele al suo attuale tasso di liquidità durante la riunione.

I titoli minerari più pesanti hanno registrato un aumento dello 0,1%, grazie all'aumento dei prezzi del minerale di ferro dopo il miglioramento della domanda da parte del principale acquirente, la Cina.

Il gigante del settore BHP Group ha perso lo 0,4% a causa delle speculazioni sulle intenzioni del minatore globale di fare un'offerta addolcita per Anglo American, quotata a Londra.

I titoli finanziari sensibili ai tassi sono saliti dello 0,7% in vista di una settimana ricca di utili per gli istituti di credito australiani. Le "Quattro grandi" banche hanno guadagnato tra lo 0,3% e lo 0,7%.

I titoli energetici sono saliti dello 0,2%, seguendo l'aumento dei prezzi globali del petrolio, sostenuti dalle preoccupazioni per l'approvvigionamento a causa del conflitto in Medio Oriente.

Il gigante del petrolio e del gas Woodside Energy è salito dello 0,3%.

Il settore sanitario è salito dello 0,6%, con il gigante delle biotecnologie CSL in aumento dello 0,2%.

Le aziende del settore informatico hanno guadagnato l'1,1% in tandem con i suoi colleghi statunitensi sul Nasdaq, in seguito ai solidi risultati trimestrali dei giganti tecnologici Microsoft e Alphabet.

I titoli australiani delle telecomunicazioni hanno registrato un'impennata dell'1,4%, sostenuti da un balzo del 2,4% di TPG Telecom, dopo che l'azienda ha firmato un accordo con Optus, sperando di espandere la sua copertura e di tagliare le spese di capitale.

L'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è salito dello 0,3% a 11.840,0900 punti.