L'indice delle blue-chip CSI300 ha ceduto l'1,0% a 4.992,97, mentre l'indice Shanghai Composite ha perso l'1,0% a 3.429,54 punti.

Gli istituti di credito cinesi hanno elargito 1.470 miliardi di yuan di nuovi prestiti in valuta locale ad aprile, una cifra in calo rispetto a marzo e inferiore alle attese degli analisti. Un sondaggio Reuters aveva previsto che i nuovi prestiti in yuan sarebbero scesi a 1.600 yuan ad aprile, a fronte dei 2.730 miliardi del mese precedente e dei 1.700 miliardi di un anno fa.

Ad alimentare la pressione anche le tensioni tra Pechino e Washington.

Il governo cinese ha trasformato la provincia occidentale dello Xinjiang essenzialmente in una "prigione a cielo aperto", ha detto ieri un funzionario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti in occasione della pubblicazione di un rapporto che critica il trattamento riservato alle minoranze religiose in Cina.

I titoli delle materie prime sono scivolati, con l'indice settoriale CSI300 che ha chiuso in calo del 4,2%, archiviando la peggiore sessione dal 24 marzo.

In controtendenza, i titoli dei produttori di medicina tradizionale cinese hanno registrato un rialzo in seguito alla notizia di aiuti per il settore da parte di Pechino.