ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera ha chiuso in progressione l'ultima seduta settimanale. L'indice principale SMI ha guadagnato lo 0,59% a 11'296,40 punti.

La giornata è partita all'insegna del nervosismo, con i mercati trainati verso il basso dalle preoccupazioni legate alla crisi geopolitica in Medio Oriente. L'ennesima ripicca - questa volta è stato Israele ad attaccare l'Iran - fra le parti nella notte ha fatto temere un'escalation.

L'apprensione si è però sgonfiata con il passare delle ore, dopo che gli stessi iraniani hanno ridimensionato l'operazione dello Stato ebraico, permettendo agli indici di recuperare terreno e scavalcare la linea di demarcazione. La regione resta comunque una polveriera che non lascia certo tranquilli gli addetti ai lavori.

Sul fronte interno è stata una seduta interlocutoria, alle porte di una settimana che vedrà invece diversi pezzi da novanta dello SMI rendere noti i propri risultati trimestrali. A sostenere il listino ci ha pensato Nestlé (+2,15% a 95,24 franchi), che ha trovato collaborazione dagli altri pesi massimi Novartis (+1,19% a 85,53 franchi) e Roche (+0,95% a 222,10 franchi). Bene anche un'altra azione prettamente difensiva, ossia Swisscom (+1,47% a 518,50 franchi).

Meno smaglianti le prestazioni dei titoli più sensibili alla congiuntura, con in particolare Geberit (-2,72% a 485,50 franchi) e Sika (-1,99% a 255,90 franchi) in lampante difficoltà. Giù di corda pure Holcim (-0,36% a 77,54 franchi) e Kühne+Nagel (-0,96% a 248,70 franchi), mentre l'unico ciclico a smarcarsi è stato ABB (+0,70% a 44,64 franchi).

Passando al comparto finanziario, hanno faticato ad ammaliare gli operatori UBS (-0,43% a 25,70 franchi) e Partners Group (-1,16% a 1189,00 franchi). Segnali positivi sono invece giunti dagli assicurativi Swiss Re (+0,12% a 98,12 franchi), Swiss Life (+0,49% a 611,20 franchi) e soprattutto Zurich Insurance (+1,22% a 448,40 franchi).