LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio calano a causa delle preoccupazioni degli investitori sul rischio di un default del debito statunitense, che smorzano la propensione al rischio, ma un mercato più rigido, per via dell'aumento stagionale della domanda di benzina e dei tagli all'offerta da parte dell'Opec+, offre un certo sostegno.

Il presidente Joe Biden e lo speaker della Camera dei rappresentanti Kevin McCarthy hanno concluso i colloqui di ieri su come innalzare il tetto al debito pubblico statunitense di 31.400 miliardi di dollari senza raggiungere un accordo, e la discussione continuerà a soli 10 giorni da un possibile default.

Intorno alle 10,35 il Brent è in ribasso di 6 centesimi, o dello 0,1%, a 75,93 dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) cede 7 centesimi, o lo 0,05%, a 72,01 dollari. Entrambi i benchmark erano in rialzo all'inizio della seduta.

"I prezzi del petrolio stanno consolidando i loro minimi, aiutati da un aumento stagionale della domanda di benzina negli Stati Uniti a partire dalla prossima settimana", ha detto Hiroyuki Kikukawa, presidente di NS Trading, un'unità di Nissan Securities.

Si attendono anche gli ultimi dati sulle scorte degli Stati Uniti, che secondo gli analisti dovrebbero mostrare un piccolo aumento delle scorte di greggio. Il primo dei due rapporti della settimana, dell'American Petroleum Institute, uscirà alle 22,30 italiane.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)