La giapponese Cosmo Energy Holdings potrebbe faticare a ottenere l'appoggio degli azionisti per una strategia riveduta di 'pillola velenosa', ha detto venerdì il suo amministratore delegato, mentre la società cerca di difendersi dagli investitori attivisti che perseguono un'acquisizione ostile.

La terza raffineria di petrolio del Giappone ha indetto un'altra votazione per gli azionisti il 14 dicembre per cercare di ottenere l'approvazione per scoraggiare un gruppo attivista guidato da Yoshiaki Murakami dall'aumentare la sua partecipazione al 24,56% dall'attuale 20%.

"Stiamo lottando contro forti probabilità, poiché sappiamo che alcuni investitori si oppongono categoricamente a qualsiasi difesa di acquisizione", ha dichiarato l'Amministratore Delegato Shigeru Yamada a Reuters in un'intervista.

Da oltre un anno Cosmo sta cercando di contrastare Murakami.

A giugno, una precedente votazione su una pillola di veleno per diluire la partecipazione degli attivisti se acquistano altre azioni senza seguire le procedure stabilite ha avuto successo.

La prossima votazione riguarda l'opportunità di bloccare ulteriori acquisti da parte degli attivisti, anche se rispettano le procedure stabilite.

Yamada ha detto che questa volta l'azienda ha deciso di non adottare la tattica introdotta a giugno, nota come "voto a maggioranza di minoranza", perché il suo utilizzo potrebbe distogliere l'attenzione dalla questione fondamentale di chi sia più adatto ad aumentare il valore dell'azienda.

"Vogliamo chiedere agli azionisti di chi sono i piani che possono incrementare il valore per gli azionisti, i nostri o quelli di Murakami-san?", ha detto.

La maggioranza dei voti di minoranza impedisce a determinati azionisti di votare, una pratica che secondo alcuni esperti di governance potrebbe servire come nuova arma contro l'attivismo degli azionisti.

Yamada ha detto che il gruppo Murakami non ha una strategia di gestione concreta per migliorare il valore aziendale di Cosmo.

Il gruppo, che sostiene che le azioni di Cosmo sono sottovalutate, ha lanciato idee come il consolidamento delle raffinerie e la vendita dell'unità di sviluppo del petrolio e del gas.

Yamada ha detto che le raffinerie e lo sviluppo di petrolio e gas saranno il core business dell'azienda fino al 2030 circa e che il consolidamento o la vendita di queste attività comprometterebbe gli interessi degli azionisti. (Relazioni di Makiko Yamazaki e Yuka Obayashi; redazione di Barbara Lewis e Christian Schmollinger)