(Reuters) - L'AD di Stellantis Carlos Tavares ha iniziato il tour degli stabilimenti italiani del gruppo per partire con il piede giusto con i sindacati locali, mentre la neonata casa automobilistica punta a oltre 5 miliardi di euro (6,1 miliardi di dollari) di sinergie annuali.

La quarta casa automobilistica più grande del mondo è nata dalla fusione, completata sabato scorso, delle case automobilistiche Fiat Chrysler (Fca) e Psa, con l'ex presidente di Psa Tavares ora AD del gruppo.

Fca e Psa hanno promesso di ottenere le sinergie senza chiudere alcun stabilimento e Tavares all'inizio di questa settimana si è anche impegnato a non tagliare posti di lavoro.

Con una scelta vista di buon occhio dai sindacati italiani, l'amministratore delegato è in visita in questi giorni in alcuni dei principali siti produttivi del gruppo in Italia: mercoledì a Mirafiori, giovedì a Melfi e venerdì a Cassino.

Marco Lomio (Uilm Basilicata) ha detto che Tavares si è preso del tempo per ascoltare e rispondere a tutte le domande."Normalmente un AD incontra i rappresentanti sindacali locali, ma questa è la prima volta che un AD si siede per rispondere alle domande dei delegati di fabbrica".

"Manley non è mai venuto a visitare la fabbrica. Mi sembra che Tavares abbia uno stile più simile a quello che era lo stile di Marchionne".

All'inizio della settimana, Tavares ha tenuto un incontro virtuale con i capi dei sindacati nazionali dei metalmeccanici italiani. L'incontro è stato programmato poco dopo che era stato richiesto ed è stato visto come un "atto di rispetto" da Francesca Re David, segretaria nazionale Fiom.

"Consideriamo un atto di rispetto per la lavoratrici e i lavoratori aver voluto subito incontrare i sindacati. Consideriamo importante che abbia incontrato tutti i sindacati e che abbia messo l'accento sul fatto che sia necessario investire sull'intelligenza, la creatività e la compentenza dei lavoratori di questo paese".

Italia e Francia sono i due principali poli produttivi di Stellantis in Europa, ma i sindacati italiani temono che dopo la fusione il centro di gravità del gruppo possa spostarsi verso Parigi.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia, r.plantera@thomsonreuters.com, +48 58 769 65 79)