MILANO (Reuters) - Stevanato rimane concentrata sulla crescita organica sostenuta da investimenti per ampliare la capacità produttiva ma, nell'utilizzare i proventi della recente quotazione a Wall Street, guarda anche alle opportunità di M&A con un approccio disciplinato e target selezionati.

Lo dice in un'intervista a Reuters Franco Stevanato, il presidente esecutivo del gruppo di Piombino Dese - Padova - specializzato in prodotti, processi e servizi per il settore farmaceutico, fondata nel 1949 dal nonno Giovanni Stevanato.

Il gruppo, che con l'Ipo sul Nyse lo scorso luglio ha raccolto 453,5 milioni di dollari nell'Ipo, fornisce fiale in vetro e siringhe a circa il 90% degli attuali programmi di vaccinazione per il Covid-19.

"Non abbiamo fretta, vogliamo fare M&A molto disciplinato. Stiamo guardando molte cose ma non abbiamo ancora nel radar un target particolare", dice Stevanato.

"Non andiamo alla ricerca di asset standard ma vogliamo comprare qualcosa che non è nella nostra gamma di prodotti, qualcosa di sofisticato", aggiunge citando tra i segmenti di interesse quello relativo ai dispositivi di iniezione innovativi.

Al momento la priorità è il lancio di due greenfield in Usa e in Cina per i prodotti EZ-fill, flaconi e siringhe pre-sterilizzate, per soddisfare la crescente richiesta per questa tipologia di prodotti 'high value'.

La nascita di questi nuovi impianti comporterà un investimento nell'ordine di 150-200 milioni di euro ciascuno, spiega Stevanato.

"Questa è la prima leva di utilizzo dei proventi della quotazione in borsa. Considerata la forte domanda bisogna accelerare e essere vicini ai clienti. Grazie all'Ipo abbiamo una maggiore serenità per potere affrontare investimenti", dice.

La domanda di fiale per i vaccini contro il Covid-19 ha contribuito al deciso progresso dei risultati del primo trimestre, chiuso ricavi in crescita del 26% a 204 milioni e un Ebitda adjusted del 30% a 52,4 milioni.

Una crescita a doppia cifra dovrebbe essere confermata anche per l'intero anno. La guidance annunciata ieri vede ricavi a 820-830 milioni, ovvero in miglioramento del 24-25% rispetto al 2020, e un Ebitda adjusted tra 212 e 217 milioni, con un progresso atteso del 33-35% su anno.

Dopo lo sbarco in borsa attraverso la cessione delle azioni e un aumento di capitale, Stevanato Holding, che fa capo all'omonima famiglia, controlla circa l'85% del capitale, ma non esclude nei prossimi anni di potere ridurre ulteriormente la propria quota, senza tuttavia perdere il controllo.

"La quotazione al Nyse è il primo passo di una maratona. Non escludiamo nei prossimi anni di vendere altre azioni se ci sarà la possibilità di aumentare gli investimenti o per operazioni straordinarie, ma sempre mantenendo un forte controllo del gruppo", conclude.

(Andrea Mandalà, Francesca Landini; in redazione a Roma Stefano Bernabei)