di Pamela Barbaglia e Gwénaëlle Barzic e Silvia Aloisi

LONDRA (Reuters) - L'erede della famiglia Agnelli John Elkann ha esplorato la possibilità di un'alleanza tra la holding di famiglia Exor e Giorgio Armani con l'obiettivo di costruire un conglomerato del lusso potenzialmente ancorato a Ferrari.

Lo hanno riferito cinque fonti vicine alla vicenda.

Elkann ha proposto di acquistare una quota di minoranza nella casa di moda di Armani, che ha da poco compiuto 87 anni, ma la sua ultima offerta è stata respinta all'inizio di questo mese, hanno detto due fonti chiedendo di non essere citate.

Un accordo simile consentirebbe agli Agnelli di esercitare un ruolo di primo piano nel mondo del lusso, simile a quello dei francesi Arnault e Pinault.

I colloqui con Armani - la cui azienda e' valutata dagli analisti circa 6 miliardi di euro - non hanno fatto progressi per la riluttanza dello stilista a vendere, hanno detto due delle fonti, aggiungendo che i colloqui si sono svolti in modo informale, senza coinvolgere alcuna banca.

"Exor non ha contattato o fatto proposte" ad Armani, ha detto un portavoce della società.

Armani non ha commentato.

Un eventuale accordo si articolerebbe attorno alla holding Exor o la controllata Ferrari, ma l'ultima proposta di Elkann e' stata respinta, riferiscono le fonti.

"Per il momento la discussione e' a un punto morto", ha detto una delle fonti.

I piani di successione di Armani sono da tempo oggetto di speculazioni, soprattutto da quando in aprile lo stilista ha detto a Vogue di poter prendere in considerazione un partner italiano, non necessariamente del settore moda, dopo aver difeso orgogliosamente per anni l'indipendenza del gruppo.

La crisi innescata dal COVID-19 ci ha "fatto aprire un po' gli occhi", ha detto lo stilista in quell'occasione.

Le indiscrezioni si sono concentrate in particolare su Exor, che negli ultimi mesi ha inanellato due operazioni nel mondo del lusso investendo nel produttore di scarpe Christian Louboutin e nel gruppo di moda cinese Shang Xia.

"Se c'è qualcuno che potrebbe creare un serio concorrente ai conglomerati francesi, è Elkann", ha detto un banchiere che lo conosce. "Ha i soldi, la credibilità e il prestigio della famiglia per farlo".

La casa di moda milanese, che nel 2019 ha registrato una crescita dei ricavi netti del 2,3% a 2,16 miliardi di euro dopo tre anni di contrazione, deve ancora diffondere i dati del 2020.

Il gruppo rimane uno dei beni trofeo più leggendari d'Italia e la sua valutazione - stimata in media intorno a tre volte le vendite - potrebbe anche arrivare agli 8 miliardi vista la storia del marchio, ha detto un analista da Milano.

- Hanno collaborato Sarah White, Giulio Piovaccari e Claudia Cristoferi