LONDRA/MILANO (Reuters) - L'AD di Mps Luigi Lovaglio è pronto a cercare il supporto dei principali partner commerciali della banca toscana all'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro dopo aver cercato fino all'ultimo soluzioni alternative al coinvolgimento di Anima e Axa, riferiscono tre fonti vicine alla situazione.

Lovaglio era restio a raccogliere la mano tesa di Axa e Anima, interessate a investire in Mps per rafforzare le alleanze commerciali, per non complicare la futura ricerca di un partner bancario che consenta al Tesoro di ridurre la quota del 64% detnuta in Mps.

Accordi di bancassurance e asset management a lungo termine potrebbero diminuire l'appeal del Monte per un eventuale compratore, che si ritroverebbe a ereditare i vincoli delle partnership.

Gli istituti che stanno organizzando la ricapitalizzazione, tuttavia, hanno da tempo individuato la necessità di investitori di riferimento, come già detto da alcune fonti.

Alla luce degli attuali prezzi di mercato, le banche si trovano di fronte l'arduo compito di collocare nuove azioni che valutano Mps a un multiplo superiore rispetto a concorrenti più forti come UniCredit.

Dopo un primo scambio informale ieri a Londra a margine di una conferenza organizzata da Bank of America con i vertici di Anima e Axa, riportato per la prima volta da Bloomberg News, un incontro formale si attende venga fissato la prossima settimana per intavolare trattative a lungo rimandate, secondo due delle fonti, aggiungendo che non è detto ciò porti a un accordo.

Lovaglio ha ripetutamente affermato che l'aumento di capitale deve rimanere su un piano separato dalla revisione degli accordi commerciali che Mps ha in essere con l'asset manager Anima e la compagnia di assicurazione AXA.

Anima e Axa potranno accedere all'aumento alle condizioni degli altri investitori e la revisione degli accordi avverra' secondo le logiche proprie di queste partnership e nell'interesse di Mps, ha detto Lovaglio.

I tempi per una trattativa sono ormai risicati considerato che Mps ha bisogno di chiudere l'aumento entro la metà di novembre per utilizzare lo scivolo fino a 7 anni previsto fino a fine novembre dal Fondo di Solidarieta' per i prepensionamenti.

Ma la volatilità dei mercati e i timori di recessione rendono difficile attrarre acquirenti per una banca che vale appena 300 milioni di euro dopo aver bruciato 25 miliardi di euro di capitale immesso dagli investitori negli ultimi 15 anni.

NESSUN IMPEGNO PRECISO

La riluttanza di Lovaglio a impegnarsi con Axa e Anima ha creato nervosismo in alcune delle banche che hanno firmato un impegno preliminare per sottoscrivere le azioni invendute dell'aumento, ha detto una delle fonti.

Guidato da Bank of America , Citigroup , Credit Suisse e Mediobanca, il gruppo di banche che gestisce l'aumento di capitale ha facoltà di abbandonare l'operazione se il feedback degli investitori fosse negativo in base alle clausole dell'accordo di pre-underwriting.

Le banche non valutano al momento una defezione, riferisce la fonte, ma gli scambi con l'AD di Mps si sono fatti piu' tesi man mano che si avvicina l'approvazione del prospetto, attesa verso fine mese, dato che, secondo un'altra fonte vicina al consorzio, nessun investitore si e' impegnato al momento a sottoscrivere.

Anche gli investitori che hanno rapporti di lunga data con Lovaglio, come l'imprenditore francese Denis Dumont, vogliono aspettare di vedere l'esito delle elezioni politiche italiane del 25 settembre, ha detto un'altra persona vicina alla questione.

Anima potrebbe contribuire con una somma di fino a 250 milioni di euro all'aumento di capitale di Mps, incluso il pagamento 'upfront' per il rafforzamento delle condizioni di partnership, secondo quanto affermato in precedenza da una fonte.

Mps deve assicurarsi fondi privati per evitare di violare le norme dell'Unione europea sugli aiuti di Stato. Lo Stato è autorizzato a coprire il 64% dell'aumento di capitale di Mps in linea con la partecipazione acquisita dopo il salvataggio del 2017.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Claudia Cristoferi)