L'investitore attivista Bluebell Capital Partners sta proponendo di nominare un dirigente uscente di Google come candidato al ruolo di amministratore delegato di Telecom Italia (TIM), in una sfida alla candidatura di Pietro Labriola per un secondo mandato.

In un documento che presenta la visione di Bluebell per TIM, visionato da Reuters, ha proposto Laurence Lafont, vicepresidente uscente per le industrie strategiche di Google Cloud in Europa, come candidato al ruolo di Amministratore Delegato di TIM.

Gli investitori di TIM si riuniranno il 23 aprile per nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione.

I rappresentanti di Bluebell, che detiene una partecipazione dello 0,5% in TIM, non sono stati disponibili a commentare. Bluebell aveva presentato una lista di candidati per il Consiglio di Amministrazione di TIM il mese scorso, senza indicare alcun candidato per il ruolo di Amministratore Delegato.

Il voto giunge in un momento cruciale per l'ex monopolio telefonico in difficoltà, che sta cercando di rinnovarsi con la vendita della sua rete di accesso alla rete fissa nazionale al fondo statunitense KKR .

Nel documento, Bluebell descrive la decisione di TIM di vendere la sua preziosa rete nazionale di telefonia fissa a KKR come "difettosa all'inizio".

"L'unico mandato che Bluebell ha fornito ai suoi candidati al Consiglio di Amministrazione è quello di esaminare lo stato della transazione e di agire nel migliore interesse di TIM e di tutti i suoi azionisti", si legge nel documento.

Labriola, che il Consiglio uscente di TIM ha proposto per la riconferma, è stato sfidato anche dall'investitore di minoranza Merlyn Partners, che ha rivelato una partecipazione dello 0,53%.

Merlyn chiede una revisione dei termini della vendita della rete e propone un ex vice direttore generale di TIM come amministratore delegato, nell'ambito di una drastica revisione delle operazioni.

La vendita della rete, sostenuta dal Governo italiano, che controlla indirettamente il 10% di TIM, ha un valore di 22 miliardi di euro. Più della metà del personale nazionale di TIM passerà all'attività di rete scorporata nell'ambito della transazione, che mira a ridurre l'indebitamento di TIM.

Il principale investitore di TIM, Vivendi, ha messo in dubbio la sostenibilità dell'attività lasciata e ha contestato la vendita in tribunale.

Vivendi, che ha lasciato il Consiglio di Amministrazione di TIM l'anno scorso dopo un ciclo di negoziati infruttuosi con il Governo sul futuro di TIM, potrebbe utilizzare la sua partecipazione del 24% per ostacolare la riconferma di Labriola se decidesse di sostenere una lista alternativa di candidati. (Servizio di Elvira Pollina, editing di Gianluca Semeraro e Kevin Liffey)