MILANO (Reuters) - La difesa di San Faustin, holding del gruppo Techint, e dei suoi amministratori, i fratelli Gianfelice e Paolo Rocca e Roberto Bonatti, ha chiesto oggi al Tribunale di Milano l'assoluzione di tutti "perché il fatto non sussiste" al termine del processo su presunte tangenti a un dirigente della brasiliana Petrobras.

Gli avvocati Francesco Mucciarelli e Marco Calleri, alternatisi in una arringa di due ore e mezza, hanno sostenuto l'assenza di un qualunque elemento probatorio di un eventuale accordo corruttivo.

"E' un processo senza una adeguata ricostruzione storico fattuale", ha detto l'avvocato Calleri. Da ultimo i legali hanno sottolineato anche l'assenza della giurisdizione italiana nel caso.

La sentenza è prevista il prossimo 26 maggio.

All'udienza dello scorso 22 marzo, la procura aveva chiesto la condanna dei tre amministratori a quattro anni e sei mesi per corruzione internazionale e la società a una pena pecuniaria di 1,239 milioni di euro e alla confisca di 6,592 milioni.

Il processo riguarda circa 6,6 milioni di euro di presunte tangenti che, secondo l'accusa, un dirigente di Techint avrebbe pagato a un direttore della società pubblica brasiliana Petrobras dal 2009 al 2014 per una serie di contratti di fornitura di tubi per un valore totale di 1,4 miliardi di euro.

La società San Faustin in una nota si era detta "sorpresa" dalle richieste del pm "riguardo a episodi di presunta corruzione, negli anni 2009-2013, che riguarderebbe la società brasiliana Confab e alcuni funzionari di Petrobras".

(Emilio Parodi, editing Sabina Suzzi)