MILANO (Reuters) - Il Ceo di Generali Philippe Donnet ha già avviato i lavori per il nuovo piano strategico della compagnia mentre tra i soci crescono le tensioni anche in vista del rinnovo del board il prossimo anno.

All'assemblea di bilancio di oggi Francesco Gaetano Caltagirone, secondo azionista, non ha partecipato, segnalando un certo malcontento, per la prima volta pubblicamente, in merito agli equilibri tra i principali soci.

Un altro azionista critico di recente sulla strategia di Generali, Leonardo Del Vecchio, ha invece partecipato e votato a favore di tutti i punti all'ordine del giorno, così come la famiglia Benetton, riferiscono diversi fonti.

Dietro Mediobanca con circa il 12,9%, ci sono, nell'azionariato di Generali, Caltagirone con il 5,6%, Del Vecchio con il 4,8% e Benetton con poco meno del 4%.

"Mentre ci avviciniamo alla piena realizzazione del nostro attuale piano strategico, stiamo già lavorando alla definizione del prossimo, e abbiamo basi molto solide su cui costruirlo", ha detto Donnet nel suo intervento iniziale in assemblea, che si è svolta da remoto per le restrizioni Covid.

Donnet ha poi confermato di essere fiducioso di raggiungere i target del piano 2021 che si chiude quest'anno.

Ieri tre fonti vicine alla situazione hanno spiegato che la decisione di Caltagirone di non partecipare all'assemblea non va letta come atto di sfiducia verso Donnet, ma piuttosto come richiesta di avere un maggior peso nelle decisioni strategiche della compagnia.

Questa presa di posizione arriva quando sta per partire l'iter di rinnovo del board e quando per la prima volta il Cda uscente può presentare una propria lista di candidati.

Donnet si presenta peraltro all'appuntamento del rinnovo del suo mandato con un utile operativo record nel 2020 nonostante la pandemia e oltre 7 miliardi di dividendi pagati dal 2016, anno della sua nomina a Ceo, a oggi.

Un analista si augura che il management di Generali non sia intralciato nel suo lavoro dalle dinamiche tra gli azionisti, cosa che "storicamente" spesso è avvenuta in passato e che non c'entra con la creazione di valore.

Intanto oggi tutti i punti all'ordine del giorno dell'assemblea sono passati con maggioranze amplissime. In particolare il bilancio è passato con il 99,8% dei voti a favore, mentre la proposta di dividendo con il 98,7%. Percentuali ben superiori al 90% anche per gli altri punti, quali la politiche delle remunerazioni e il piano di incentivazione di lungo termine.

All'assemblea ha partecipato circa il 51,5% del capitale di cui quasi il 24% rappresentato da investitori istituzionali.

(Gianluca Semeraro, Claudia Cristoferi, in redazione a Roma Stefano Bernabei)