La Borsa è un luogo che a prima vista può apparire spaventoso e rischioso per la sua natura volatile e imprevedibile. Se si vuol durare nel tempo e ottenere risultati sui mercati finanziari è fondamentale avere le giuste chiavi di lettura per comprenderlo. Stiamo parlando di investimenti a lungo termine, di diventare comproprietari di aziende nel tempo. Ecco alcuni consigli che avrei voluto ricevere quando ho iniziato a fare trading, ormai qualche anno fa, e che ti permetteranno di acquistare serenamente le tue prime azioni. 

1. Interessati alle azioni

Quando si investe, bisogna innanzitutto interessarsi alle attività in cui si può investire. Vi è un'infinità di soluzioni di investimento: beni immobili (in Francia in particolare, ci piace molto), azioni, obbligazioni, oro, materie prime, ecc. L'obiettivo è trovare l'investimento che fa per te.

Saprai sicuramente che il mercato azionario è indubbiamente più volatile nel breve termine, ma molto solido nel lungo periodo. L'utilità delle azioni è davvero a lungo termine. Quando si investe in questa asset class, si investe in migliaia di aziende che fanno l'economia di oggi e faranno quella di domani.

In realtà, nel lungo periodo le azioni superano di gran lunga le performance delle altre classi di attivi. Hanno un rendimento decisamente superiore a quello dell'oro, delle materie prime, delle obbligazioni, delle liquidità (necessariamente più influenzate dall'inflazione) e dei fondi monetari a breve termine (liquidità nel grafico). Solo i REIT, i titoli immobiliari statunitensi, che esistono dagli anni 60, superano l'indice S&P 500 con un rendimento medio dell'11% all'anno.

1 dollaro investito nel 1900 sarebbe diventato, calcolando l’inflazione, 3500 dollari, rispetto ai soli 15 dollari delle obbligazioni (statunitensi a 10 anni) e 2 dollari di fondi monetari a breve termine.

La performance annualizzata del mercato azionario è in media del 6,9% all'anno (calcolando l’inflazione) dal 1900 e del 6,8% all'anno negli ultimi 205 anni. In altre parole, ogni 10 anni si raddoppia il capitale. Con le obbligazioni, ci vogliono in media 32 anni per raddoppiare il capitale.

Fonte: JP Morgan

2. Crea un portafoglio diversificato

Gli ultimi dieci anni sono stati una corsa volatile e tumultuosa per gli investitori, a causa di disastri naturali, conflitti geopolitici e, più recentemente, una pandemia globale nel 2020 e una guerra in Ucraina nel 2022.

Ogni anno è differente. E se un anno una asset class registra una buona performance, non è detto che continui a farlo anche l'anno successivo. Basta guardare la tabella seguente che riassume la performance delle diverse asset class dal 2000.

Fonte: Bank of America

Cosa bisogna ricordare di tutto ciò? Non mettere tutte le tue uova in un solo paniere.

L'idea è quella di creare un portafoglio diversificato in termini di asset class (azioni, obbligazioni, oro, materie prime, ecc.), settori, industrie, aree geografiche, dimensioni delle società e stili di investimento, e, soprattutto, di trovare attività con bassa correlazione tra loro.

Quest'ultima nozione (la "bassa correlazione") viene spesso dimenticata dagli investitori. Immagina di avere 25 società in portafoglio: pensi che siano ben diversificate per la loro quantità, ma noti che hanno evoluzioni simili. La volatilità del tuo portafoglio è dunque molto più elevata rispetto a quella che si avrebbe con attività in fasi differenti. La nozione di volatilità mi porta direttamente al binomio rischio/rendimento di cui parlo nel consiglio nº3.

3. Trova il giusto equilibrio

Come diceva Orazio, “C'è una giusta misura nelle cose". E ciò include misurare e accettare il giusto equilibrio tra rendimento e rischio in un portafoglio. Non ci si può aspettare un rendimento elevato senza una certa dose di rischio. E il rischio in finanza viene spesso misurato in termini di volatilità. Sebbene le azioni siano una classe d'investimento che ha ottenuto buoni risultati nel tempo, rimangono comunque volatili.

Se analizziamo le performance delle principali asset class dal 2004 al 2021, le attività più performanti sono state quelle i cui prezzi sono stati più volatili. Se desideri un maggior rendimento, dovrai essere disposto e in grado di tollerare importanti fluttuazioni dei prezzi degli asset.

Fonte: JP Morgan

Il grafico qui sopra mostra il rendimento composto (sull'asse delle ordinate) delle diverse classi di attività rispetto alla loro deviazione standard annualizzata (sull'asse delle ascisse). Si può notare che le azioni globali hanno reso in media più del 9% all'anno sul periodo, con una volatilità del 16% (ovvero per il 95% del tempo delle performance comprese tra +41% e -23%).

Infine, se hai un orizzonte temporale di lungo periodo, cioè di circa 8-10 anni (almeno), il vero rischio non è la volatilità ma la perdita permanente del capitale. Pensaci.

4. Non provare ad anticipare il mercato

La maggior parte degli investitori privati non dovrebbe fare market-timing. A mio avviso è controproducente per molti di noi, soprattutto quando si tratta di anticipare i crolli di Borsa e le recessioni economiche.

Il mercato azionario è un indicatore che anticipa l'economia. In media, lo scarto temporale tra quanto accade in Borsa e ciò che succede nella nostra economia è di circa 6 mesi (5,7 mesi se osserviamo il grafico sottostante per il periodo 1948-2001).

Questo grafico mostra che è particolarmente difficile anticipare il mercato e le crisi economiche, a causa del ritardo sistematico ma irregolare tra un picco di Borsa e un picco del ciclo economico. Come si può notare, il mercato scende in media dell'8% tra i due picchi (azionario ed economico), mentre su base annua è sceso di oltre il doppio (-17%). Il mercato anticipa queste recessioni e ciò significa che la maggior parte del calo è già avvenuto quando entriamo effettivamente in recessione.

Bisogna anche notare l'ampia dispersione dei dati. Abbiamo certamente una media di 5,7 mesi, ma gli intervalli variano da 0 a 13 mesi, rendendo l’anticipazione ancora più complessa (cambia ogni volta).

E questo solo quando avviene effettivamente una recessione. Tuttavia, 8 volte su 10, il mercato anticipa una recessione che non si verifica (nell'ultimo decennio, possiamo citare ad esempio il 2015 e il 2018). Ciò innesca un forte rimbalzo nel momento in cui il mercato se ne rende conto, poiché spesso si verificano eventi di mercato drammatici che non si trasformano in una recessione economica. Pertanto, vi sono regolarmente falsi cigni neri, che è proprio ciò che andiamo a vedere nel prossimo consiglio.

5. Non vendere tutto alle prime cattive notizie

Le cattive notizie sull'economia, che si tratti di una crisi finanziaria, di un conflitto armato, di un'iperinflazione, di un calo della crescita, di disoccupazione o di uno shock petrolifero, sono piuttosto ricorrenti. Ogni anno ha la sua parte di eventi imprevisti che stravolgono i mercati finanziari, quelli che Nassim Taleb chiama cigni neri (shock imprevisti). Ci si deve abituare a queste situazioni poiché sono molto frequenti nella vita di un investitore.

Ecco come si presenta solo l’ultimo decennio (notiamo come dal 2009 abbiamo avuto un eccezionale mercato rialzista).

Fonte: YChart

Investire a lungo termine a volte significa ignorare le cattive notizie per non vendere e mantenere le proprie posizioni nonostante vi siano nuvole nere all’orizzonte. Molto spesso le aziende di buona qualità (di cui vedremo tra poco i criteri di identificazione) tornano rapidamente al livello pre-crisi.

6. Mantieni gli investimenti per non perdere i giorni migliori

Il breve periodo è molto incerto. Meno del 25% di tutti i principali movimenti di mercato può essere collegato a un evento di rilevanza politica o economica. Ciò conferma l'imprevedibilità del mercato e la difficoltà di prevedere i movimenti a breve termine.

Il grafico sottostante mostra i massicci deflussi di capitale che si verificano tipicamente quando i prezzi delle azioni sono già vicini ai minimi, il ché significa che gli investitori che vendono bloccano le loro perdite e si perdono la successiva potenziale ripresa.

Fonte: JP Morgan

Per evitare di fare come fanno in molti (entrare nei mercati quando gli indici sono ai massimi e uscire quando gli indici sono già scesi bruscamente), si raccomanda di evitare il market-timing e di mantenere gli investimenti per non perdersi i giorni migliori del mercato azionario.

Il grafico sottostante mostra l'importanza di non perdere questi giorni preziosi. Perdere i 10 giorni migliori dell'S&P500 su un periodo di 20 anni (dal 2001 al 2020) significa ottenere solo la metà della performance annuale dell'indice (3,35% all’anno rispetto al 7,47% all’anno di chi ha mantenuto gli investimenti).

È quindi importante mantenere la rotta - anche se ci sono forti cali - e non perdere i giorni successivi, poiché sono spesso i migliori. Questi giorni migliori generalmente giungono a seguito di una capitolazione di mercato, subito dopo l'uscita degli investitori privati dai fondi/ETF, come abbiamo appena visto.

7. Pensa sul lungo termine

Bisogna pensare a lungo termine per evitare di vendere tutto nel peggior momento. Le statistiche lo dimostrano.

La tabella seguente mostra il ROI (reddito operativo) e la probabilità di ottenere un profitto (o una perdita) in base a quanto tempo si possiede un ETF S&P 500 nell'arco di un secolo. Indipendentemente da quando si è iniziato a investire nell'equivalente di un ETF S&P 500 tra il 1912 e il 2012, si ottiene, anche nel peggiore dei casi, una performance positiva oltre i 25 anni di possesso. Dopo 10 anni di detenzione le probabilità di ottenere un profitto sono del 96%, contro il 66% di un trimestre e il 54% di un giorno.

Fonte: Robert Shiller (S&P 500 sul periodo 1912-2012)

Il successo è molto più probabile se si investe a lungo termine anziché a breve termine*. E vi sono diverse spiegazioni per questo. La più logica e spesso sottovalutata dalle persone, è che quando si fa trading si compete con professionisti che dispongono di risorse, informazioni, potenza di calcolo e velocità di esecuzione di gran lunga superiori a quelle di un investitore privato. Quando si investe a lungo termine, invece, la concorrenza è subito inferiore. Infine, pochissime persone investono a lungo termine, cioè davvero a lungo termine. In genere, quando si parla di lungo termine, si parla di almeno 5 anni, ma si può facilmente arrivare a 8 o 10 anni.

*Senza nulla togliere al talento di alcuni trader che riescono a generare profitti, ma sono piuttosto rari e molto meno numerosi degli investitori (a lungo termine) che generano profitti.

8. Rendete l'interesse composto vostro amico

Un’altra ragione per investire a lungo termine è che si introduce un nuovo parametro nell'equazione: l'interesse composto.

L'interesse composto è il prodotto degli interessi passati che, sommati al capitale investito, generano a loro volta interessi. Albert Einstein descriveva l'interesse composto come l'ottava meraviglia del mondo. Warren Buffett parla di "effetto palla di neve" fornendo una semplice metafora di una palla che cresce in dimensioni e velocità man mano che avanza. Lo stesso vale per il portafoglio azionario quando si investe.

Da ciò l’importanza d’investire a lungo termine e reinvestire i proventi del proprio capitale. Si può sfruttare ulteriormente la magia della capitalizzazione reinvestendo i proventi degli investimenti per aumentare ogni anno il valore iniziale. Reinvestire o meno i proventi degli investimenti può fare un’enorme differenza nel lungo periodo, come dimostra il grafico seguente.

Fonte: JP Morgan

E parafrasando Warren Buffett: "Per quanto ci si sforzi, alcune cose richiedono tempo. Non si può fare un bambino in un mese mettendo incinta nove donne". Lo stesso vale per l'effetto cumulativo. Si concretizza dopo qualche anno, non prima. Quando si reinvestono i dividendi e si pensa a lungo termine.

9. Utilizza i migliori ingredienti

Tutti i grandi chef ti diranno: "Per fare una buona ricetta, ci vogliono innanzitutto dei buoni prodotti". Lo stesso vale per gli investimenti a lungo termine. Quindi sì, ci sono molti modi per guadagnare soldi sul mercato azionario, così come ci sono molte ricette per preparare una buona pasta alla carbonara. Tuttavia, siamo tutti d’accordo che una buona carbonara non può essere fatta semplicemente con gli ingredienti giusti.

10. Acquista aziende redditizie

Le aziende già redditizie sul mercato azionario superano le aziende poco o per nulla redditizie.

Il ROIC (Return On Investment Capital) è un indice che misura la redditività economica di un'azienda e fornisce il rendimento del capitale investito dall'azienda. Si calcola dividendo il margine operativo (denaro generato dall'attività) per la somma del capitale circolante (denaro necessario per operazioni quotidiane quali gli inventari e i crediti commerciali, meno i debiti verso i fornitori) e delle immobilizzazioni (investimenti a lungo termine).

Il seguente grafico mostra la performance di Borsa del 25% delle azioni di aziende quotate con il miglior ROIC rispetto al 25% delle aziende con il peggior ROIC nell'indice MSCI Europe dal 1999 (con un ribilanciamento regolare per mantenere il rapporto il top 25%/flop 25%). La differenza è evidente.

11. Comprendi i propulsori della crescita azionaria

Cosa fa crescere un'azione nel lungo periodo? Avrai certamente qualche idea, no?

Il prezzo delle azioni segue generalmente la crescita dei profitti nel lungo periodo. Più precisamente, trae beneficio dai 4 seguenti propulsori:

  1. La crescita del fatturato
  2. La crescita dei margini di profitto
  3. La crescita dei multipli di valutazione (come il rapporto prezzo/utili)
  4. I riacquisti di azioni che riducono il numero di azioni in circolazione e quindi aumentano il valore dell'EPS (utile per azione).

Idealmente, cerchiamo titoli con una forte crescita del fatturato, dei margini di profitto e della valutazione nei prossimi anni, abbinati a riacquisti di azioni per un ulteriore aumento degli EPS.

12. Acquista aziende di qualità

Semplicemente perché la qualità è un fattore di investimento che funziona nel lungo termine.

Ecco cosa è successo nell'ultimo decennio:

E tutto ciò indipendentemente dallo stile di gestione (value vs. growth) o dall'area geografica (USA, World ex USA, Emerging Markets):

Ma cos'è esattamente la qualità?

Si tratta di una combinazione di diversi dati riguardanti la salute finanziaria dell'azienda (debiti e capacità di ripagarli), la sua redditività (economica e finanziaria), la sua profittabilità (i margini) e la visibilità della sua attività (ad esempio la ricorrenza delle sue entrate).

13. Taglia fuori i perdenti e lascia correre i vincenti

In qualità di investitore, è necessario tagliar fuori i perdenti e lasciar correre i vincenti. Questi ultimi sono le aziende che superano regolarmente i loro massimi storici (di solito con una media di più volte all'anno). E, pensandoci, ha più senso acquistare società che hanno già ottenuto buoni risultati in Borsa, poiché hanno più probabilità di superare quelle che si trovano costantemente nella classifica dei "minimi di 52 settimane".

È un fattore di investimento che vince sui mercati nel lungo periodo: è il cosiddetto momentum.

14. Prendi un margine di sicurezza

Idealmente, è auspicabile acquistare un attivo sul mercato quando è al di sotto del suo valore reale (il cosiddetto valore intrinseco del bene in questione).

La valutazione di un'azienda in Borsa è una delle cose più complesse da fare e vi sono molti metodi su cui non mi dilungherò adesso (approccio DCF, trading compsprecedent transactionsliquidation valuation, ecc). Ricorda semplicemente quanto segue: misura il valore di un'azienda comparandola con le sue concorrenti, con la sua storia di valutazione e in modo normativo rispetto alla qualità che ottieni in cambio.

15. Evita le IPO

Non investire nelle IPO. Un consiglio semplice, no?

Tra il 1968 e il 2000, una strategia buy-and-hold sulle IPO ha sottoperformato l'indice globale su 29 dei 33 anni studiati.

Una IPO (Initial Public Offering) consente a un'azienda di raccogliere fondi e finanziare il proprio sviluppo tramite i mercati finanziari piuttosto che attraverso le banche. In altre parole, la società che diventa pubblica, di solito tramite un processo di IPO, apre il proprio capitale a investitori istituzionali e privati vendendo loro titoli accessibili direttamente su un mercato azionario.

Quando decidi di acquistare azioni di una IPO, la società che entra in Borsa ti vende le azioni e normalmente in questo momento anche gli insider vendono parte della loro partecipazione. Quindi ti trovi dinanzi a insider, amministratore delegato e team di gestione, che conoscono perfettamente la loro azienda e sono quindi propensi a quotarla in Borsa alle condizioni migliori per loro e per la loro società, e logicamente si tratta per te del peggior momento per acquistare. In realtà, le IPO sono molto più numerose nelle bolle speculative come nel 1998-1999, 2007-2008 o, più recentemente, nel 2020-2021.

Se si osserva la performance delle azioni IPO, in genere hanno sottoperformato il loro mercato del 17,5% a 3 anni dall'introduzione in Borsa. Osservando il grafico sottostante, notiamo come dopo 3 anni il 64% di queste è sceso di oltre il 10%.

In Francia la situazione è ancora peggiore: la performance media delle IPO è del -33% dopo 3 anni e la media è del -48%. Semplicemente perché le IPO hanno prezzi decisamente troppo alti.

La performance è particolarmente negativa per le aziende di piccola taglia e quelle poco redditizie, il ché probabilmente ti dice qualcosa: avrai sentito parlare della bolla delle SPAC. Un consiglio: evita il più possibile le IPO, anche se ve ne sono state alcune redditizie per gli azionisti, il 90% delle volte sottoperformano il mercato.

16. Preferisci le società con un MOAT

Tra le decine di migliaia di aziende quotate in Borsa, ve ne sono alcune che hanno il privilegio di possedere un vantaggio competitivo sostenibile, il cosiddetto moat, che può essere tradotto come fossato.

Warren Buffett ne parla spesso nei suoi meeting. Si riferisce al fatto che un'azienda scava un fossato quasi invalicabile per la concorrenza. È la capacità di un'azienda di resistere nel tempo in un ambiente competitivo grazie a un elemento distintivo che le conferisce un vantaggio sulle altre società.

Il moat può assumere diverse forme: può trattarsi di un know-how impareggiabile, di barriere all'ingresso come, ad esempio, nell'industria aeronautica (Airbus vs Boeing), di costi di sostituzione (lo sforzo del cliente per cambiare fornitore), di un effetto rete, di un'economia di scala, dell'efficienza operativa, di un posizionamento dominante o di beni immateriali come un marchio forte o dei brevetti.

Le aziende aventi un moat hanno una performance superiore sul lungo termine, perché in genere sono in grado di negoziare più facilmente i loro prezzi con clienti e fornitori; ciò permette loro di mantenere o aumentare più facilmente i margini e quindi, nel tempo, di essere più redditizie delle loro concorrenti, dunque di avere un aumento degli utili e, a lungo termine, del prezzo delle azioni.

Fonte: Morningstar & MarketScreener

17. Non entrare nel panico

Se è difficile vendere quando i prezzi delle azioni sono alti e tutti sono ottimisti, è ancor più difficile comprare quando il mercato è ai minimi, vi è un pessimismo generale e solo in pochi osano avventurarsi di nuovo nelle azioni.

Ogni anno ha la sua porzione di momenti difficili e il 2022 non ha fatto eccezione, anzi, come avrai notato, ne è stato particolarmente ricco.

I punti rossi sul grafico sottostante illustrano la perdita massima infrannuale subita sulle azioni per ogni anno solare, ovvero la differenza tra i punti più alti e più bassi del mercato in quei 12 mesi. È difficile prevedere queste battute d'arresto, ma i cali di mercato a due cifre sono una realtà che si verifica nella maggior parte degli anni. Gli investitori a lungo termine dovrebbero aspettarseli.

Fonte: JP Morgan 

È normale che i mercati finanziari attraversino periodi di volatilità. È quindi importante anticipare le difficoltà piuttosto che reagire sull’onda dell’emozione quando si presentano. Le barre grigie mostrano la performance dell'indice MSCI Europe su tutto l’anno. Si può notare che, nonostante le battute d'arresto di ogni anno, i mercati azionari hanno continuato a fornire risultati annuali positivi nella maggior parte dei casi.

Ciò ci insegna a non reagire in modo eccessivo: spesso una battuta d'arresto del mercato rappresenta piuttosto un'opportunità che un motivo per vendere.

Stabilisci delle regole ferree per mantenere il tuo portafogli sul buon cammino, soprattutto se hai tendenza a lasciarti andare all'emozione del momento.

Warren Buffett è noto per la frase: "Sii timoroso quando gli altri sono avidi e avido quando gli altri sono timorosi".

Infine, il mercato non è forse più pericoloso quando sembra più tranquillo e più invitante quando sembra più agitato? Il giudizio spetta a te, ma la domanda sorge spontanea.

Peter Lynch era solito dire che "il tuo successo finale dipenderà dalla tua capacità di ignorare le preoccupazioni del mondo per un tempo sufficiente a dare ai tuoi investimenti il tempo di fruttare". In fin dei conti, probabilmente, non è il cervello ma lo stomaco a determinare il destino di un investitore.

18. Non fidarti dei tuoi bias cognitivi

Il tuo peggior nemico nel mercato azionario spesso sei proprio tu. Prendersi il tempo di studiare i propri bias cognitivi e le proprie emozioni fa sì che aumentino le possibilità di successo a lungo termine. Solo gli investitori convinti possono resistere durante le turbolenze di mercato. Quindi sii cosciente di ciò che possiedi e del perché lo possiedi.

Ad esempio, esiste un bias cognitivo chiamato endowment effect (traducibile come "avversione alla perdita"). Questo bias si basa sull'ipotesi secondo cui le persone danno maggior valore a un bene che possiedono. Di conseguenza, spesso preferiamo mantenere le nostre opinioni e azioni anziché cambiarle, anche se oggettivamente sarebbe la cosa migliore da fare. Investire significa quindi mettere da parte il proprio ego e concentrarsi sui fatti.

19. Stabilisci degli obiettivi

Fissarsi degli obiettivi (e rispettarli) è fondamentale per il successo a lungo termine.

Le modalità di investimento cambiano a seconda del tuo obiettivo, del tuo orizzonte temporale e della tua avversione al rischio.

Stai investendo per finanziare l'acquisto della tua prima casa? Stai investendo per andare in pensione prima o più comodamente? Stai investendo per lasciare un'eredità a figli e nipoti? Tutti gli obiettivi sono diversi e lo è anche il piano di investimento che li accompagna.

Ogni obiettivo che ci fissiamo deve essere SMART:

  • Specifico: definire un obiettivo preciso (ad esempio, "voglio andare in pensione a 55 anni").
  • Misurabile: definire un indicatore di risultato (ad esempio, "devo mettere da parte 500.000 euro").
  • Raggiungibile: definire le tappe intermedie per raggiungere l'obiettivo.
  • Realistico: definire i mezzi per ottenerlo.
  • Temporale: stabilire un termine ultimo e delle scadenze.

20. Utilizza delle check-list

Per non lasciarti influenzare dalle emozioni e dai bias cognitivi, utilizza delle check-list. Quando l'azienda le rispetta, la mantieni. Quando non rispetta i tuoi criteri, la lasci andare.

21. Quando hai dubbi, fai inversione!

E se noi investitori privati avessimo un vantaggio sostanziale a lungo termine semplicemente cercando di non essere stupidi ed evitando gli errori più ovvi che sono stati dimostrati nella storia del mercato azionario?

Ecco perché ti invito a fare pratica di inversione prima di ogni decisione di investimento importante. Anziché cercare di anticipare il mercato e di trovare ciò che nessuno ha ancora visto nei mercati, evita gli elementi distruttori di valore nel tuo portafoglio. Dove c'è più da perdere al ribasso che da guadagnare al rialzo. È molto più facile evitare i titoli negativi che trovare quelli che hanno una performance migliore.

Per questo motivo, esaminiamo alcuni classici errori degli investitori, ma che sono facili da evitare:

  1. Acquistare aziende non redditizie (che potrebbero rimanerlo per molto tempo).
  2. Acquistare azioni alla moda.
  3. Non capire cosa si sta acquistando.
  4. Acquistare società ad alta leva finanziaria.

Se selezioni i titoli evitando le società con maggior leva finanziaria sul mercato, alla moda, in declino o non ancora redditizie, potresti perdere una pepita di tanto in tanto, ma soprattutto eviteresti molti sassolini nella scarpa che fanno precipitare la redditività di un portafoglio. 

22. Rimani nella tua aria di competenze 

"L'importante non è la dimensione dell’area, ma rimanere nell’area" - Warren Buffett.

Poi nulla ci impedisce di cercare di ampliare quest’area imparando cose nuove e coltivando le nostre curiosità. Tuttavia, in generale, gli errori più gravi degli investitori avvengono al di fuori della loro aria di competenze.

23. Concentrati su ciò che controlli

Credo che un'immagine valga più di mille parole.

24. Inizia il prima possibile

Tornando al principio dell'interesse composto, investi il prima possibile per trarre profitto dell'effetto valanga.

La seguente tabella mostra quanto sia necessario investire ogni mese in DCA (Dollar Cost Averaging) per avere 1 milione di euro all'età di 65 anni. Con una performance dell'8% all'anno (la media dell'indice MSCI World dal 1987), una persona che investe ogni mese in Borsa dall'età di 20 anni deve investire 207 euro al mese per avere 1 milione di euro quando andrà in pensione, mentre se inizia all'età di 40 anni, deve investire 5 volte tanto ogni mese (1094 euro) per avere la stessa somma di 1 milione di euro all'età di 65 anni.

Il potere dell'interesse composto è tale che qualche anno in meno di risparmi e di crescita può fare un'enorme differenza sui risultati a lungo termine. Iniziando a 25 anni e investendo 5.000 euro all'anno in un investimento al 5%, a 65 anni avrai guadagnato quasi 300.000 euro in più rispetto a chi ha iniziato a 35 anni, pur avendo investito solo 50.000 euro in più negli anni.

25. Utilizza gli strumenti adatti

Utilizza gli strumenti adatti per informarti, conoscere il mercato azionario, analizzare le aziende, trovare opportunità e molto altro ancora. Ecco perché ti rimando ai tesori che si trovano sulla pagina web Marketscreener.com: