I dati economici non sono stati così negativi come molti temevano: è prevista una stagnazione della zona euro, piuttosto che una contrazione, mentre i costi di rifinanziamento continuano a salire.

I titoli finanziari dello STOXX 600 dovrebbero aver registrato il più alto tasso di crescita degli utili rispetto a qualsiasi altro settore nell'ultimo trimestre del 2022 e i broker e gli investitori ne hanno preso atto, rispondendo con una raffica di rialzi del settore.

L'indice STOXX delle banche è salito finora di quasi il 20% nel 2023, raggiungendo i massimi di cinque anni, e insieme ai titoli del settore automobilistico, dei viaggi e del tempo libero, si candida a diventare il settore con la performance migliore.

I titoli di UniCredit sono cresciuti di ben il 35% quest'anno e l'istituto di credito ha entusiasmato gli investitori con la promessa di restituire 5,25 miliardi di euro dagli utili del 2022, dopo aver registrato un profitto trimestrale da record.

Il percorso di rialzo dei tassi d'interesse della Banca centrale europea, che tenta di riportare l'inflazione al target del 2%, è stata una manna per gli istituti di credito della zona euro.

Alcune delle aspettative di assistere a un rialzo dei tassi della Bce si sono già tradotte in prezzi delle azioni più elevati, ma, secondo gli analisti, sembra che i titoli siano ancora poco costosi rispetto alla media storica.

"Molte delle buone notizie relative al rialzo dei rendimenti e al sollievo per l'assenza di una recessione imminente si riflettono pienamente nei prezzi", ha detto Hani Redha, portfolio manager dei multi-asset globali presso PineBridge, che gestisce 143,1 miliardi di dollari.

Ma "questo è un settore che è rimasto indietro per molto, molto tempo, in particolare in Europa... le banche non sono necessariamente così costose su base storica", ha sottolineato.

Secondo Refinitiv Datastream, i titoli delle banche europee vengono scambiati ad appena 0,73 volte rispetto al loro prezzo-valore contabile. Si tratta di un valore inferiore alla loro media ventennale, che si avvicina a 1,0, e molto più conveniente rispetto a quello degli omologhi statunitensi, che vengono scambiati a circa 1,1 volte.

Con la Bce un po' in ritardo rispetto alle banche centrali del Regno Unito e degli Stati Uniti, che hanno iniziato ad alzare i tassi mesi prima, gli equity strategist sostengono che ci sia potenziale per ulteriori rialzi degli utili bancari nella regione.

Nel frattempo, gli utili per azione (EPS) degli istituti di credito della zona euro sono saliti ai massimi dal periodo della crisi finanziaria globale del 2008.

La maggiore banca della regione, Bnp Paribas, ha alzato gli obiettivi per il 2025 e ha annunciato dei buyback, nonostante abbia mancato le attese nel quarto trimestre. Credit Agricole, la seconda banca francese quotata in borsa, ha registrato un utile superiore alle aspettative, grazie alla riduzione degli accantonamenti per i crediti deteriorati e alla forte performance della divisione di investment banking.

BOOM DEGLI UTILI

Secondo i dati di Refinitiv I/B/E/S, gli utili del quarto trimestre dei titoli finanziari dello STOXX 600 dovrebbero essere aumentati del 44,7% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 32,7 miliardi di euro, a fronte di un calo del 10% nel terzo trimestre.

Si tratta dell'aumento maggiore per qualsiasi settore e per l'intero STOXX 600 si prevede un tasso di crescita dell'11,3%.

Secondo le stime di Morgan Stanley, quasi la metà dei titoli finanziari europei batterà le stime sugli utili per azione in queste trimestrali.

"In Europa, sono in corso dei rialzi negli utili e riteniamo che ci sia ancora un certo potenziale per ulteriori aumenti, soprattutto se gli accantonamenti per le perdite sui prestiti verranno rivisti al ribasso nel corso dell'anno", afferma Claudia Von Turk, equity analyst di Lombard Odier.

Negli Stati Uniti, dove il ciclo dei tassi è più avanti, c'è meno potenziale per rialzi degli utili in questo momento, ha aggiunto Von Turk.

Ma l'aumento dei tassi d'interesse finirà per non alimentare più i ricavi delle banche.

La più grande banca europea, Hsbc, ha registrato un'impennata del 92% degli utili trimestrali, ma si è espressa con cautela rispetto all'outlook.

Allo stesso modo, Societe Generale, la terza banca francese, e la spagnola Santander, il secondo istituto di credito della zona euro, hanno entrambe battuto le attese, ma hanno potenziato le loro riserve per prepararsi a condizioni economiche più incerte.

Ma per il momento, con il rischio di una profonda recessione nell'area dell'euro che si allontana e l'attività economica che migliora grazie al calo dei prezzi dell'energia e alla riapertura della Cina, c'è "ancora spazio per la corsa delle banche", ha affermato Emmanuel Cau, responsabile dell'equity strategy di Barclays.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)