ROMA (MF-DJ)--Tra il 2010 e il 2021 aumentano le differenze tra le Regioni e le Province autonome nel perseguimento di 7 degli Obiettivi (SDGS - Sustainable Development Goals) dell'Agenda 2030 dell'Onu che riguardano temi cruciali come Povertà, Salute, Istruzione, Parità di genere, Energia, Lavoro e crescita economica, Città e comunità. Nello stesso periodo i divari tra i territori diminuiscono solo per gli Obiettivi di Economia circolare e Giustizia e istituzioni e restano stabili per altri 5 Obiettivi: Agricoltura e alimentazione, Acqua pulita e servizi igienico-sanitari, Infrastrutture e l'innovazione, Disuguaglianze, Vita sulla terra.

E' quanto emerge dal Rapporto sui Territori 2022, pubblicato oggi dall'ASviS, l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che attraverso l'uso di indici compositi e obiettivi quantitativi, analizza l'andamento di Regioni, Province e Città metropolitane - rispetto ai 15 Obiettivi dell'Agenda Onu 2030 per cui sono disponibili dati comparabili - e contiene dieci proposte per la salvaguardia e lo sviluppo dei territori. Il Rapporto, alla terza edizione, è stato presentato al Cnel dai presidenti dell'ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, con il commento di esperti e rappresentanti delle Istituzioni.

Il preoccupante quadro che emerge dal Rapporto raffigura un Paese a diverse velocità, dove le differenze tra aree forti e aree deboli (non necessariamente del Centro-nord e del Sud) aumentano anziché diminuire, si legge in una nota. Le tragedie causate dalle recenti alluvioni delle Marche e di Ischia dimostrano come i cambiamenti climatici e l'urbanizzazione incontrollata sono una temibile combinazione. Da almeno tre legislature il Parlamento non riesce a legiferare in materia di consumo di suolo e rigenerazione urbana.

gug


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December 06, 2022 08:12 ET (13:12 GMT)