ROMA (MF-DJ)--"La quotazione è uno dei nostri possibili obbiettivi. Per raggiungerlo ci siamo dati un anno di tempo. Poi, l'effettivo ingresso in Borsa dipenderà ovviamente dalla situazione dei mercati finanziari».

Lo afferma ad Affari & Finanza di Repubblica Paolo Scudieri, azionista di maggioranza di Adler Group, delineando la strategia per i prossimi mesi. Nei giorni scorsi è stata formalizzata l'uscita di Fsi, il fondo diretto da Maurizio Tamagnini, che era entrato nel 2018 con il 28% della holding per sostenere la crescita del gruppo. Operazione riuscita visto che oggi Adler è il maggior produttore mondiale di componenti acustici e termici per il settore automotive con 1,8 miliardi di ricavi a fine 2021.

Secondo quanto risulta ad Affari & Finanza, per Scudieri il costo dell'uscita di Fsi si aggira intorno ai 160 milioni. L'operazione rappresenta anche una sorta di cambio di testimone con il nuovo socio giapponese Hayashi Telempu (Ht), entrato lo scorso anno con il 38,42% di Gaia Holding, la holding della famiglia Scudieri. Questa quota corrisponde - a cascata tramite gli intrecci societari - al 18% circa di Adler Group. Trovato quindi un socio importante - che fra l'altro ha aperto al Gruppo Adler le porte del mercato asiatico, portando in dote anche la componentistica per Toyota - la funzione di Fsi, che ha come scopo quello di aiutare le imprese italiane a crescere e a internazionalizzarsi, è venuta meno. In mancanza della partnership con Htc, forse l'esito più probabile per l'uscita di Fsi sarebbe stata proprio la quotazione.

Paolo Scudieri è orgoglioso dei risultati finora raggiunti dal suo gruppo. «L'azienda si è sempre contraddistinta per il suo percorso di crescita, pur nelle difficoltà. Il nostro fatturato è aumentato tra il 2018 e il 2021 da 1,4 a 1,8 miliardi, nonostante la debolezza del mercato automotive, sceso del 30% in volumi». Da piccola impresa della componentistica originaria di Napoli, dove ancora oggi mantiene il suo "cuore", Adler è cresciuta con numerose operazioni per linee esterne. La mossa più importante è stata l'acquisizione della tedesca Pelzer nel 2015, tramite una fusione inversa.

Per il prossimo futuro, a parte la quotazione, Scudieri pensa a nuove acquisizioni. «Guardiamo ad aree dove i mercati sono effervescenti: in Asia, ad esempio, ci sono infinite possibilità di crescere, ma guardiamo anche al continente americano, sia nel Nord per alcune specializzazioni, che nel Sud, dove si fanno grossi volumi. La sfida è quella di fornire i nostri prodotti alle vetture con nuove tecnologie di trazione, che devono essere sempre più performanti e leggere. Noi, ad esempio, produciamo anche composti e plastiche che fanno da involucro esterno alle nuove batterie», conclude.

pev


(END) Dow Jones Newswires

March 14, 2022 04:15 ET (08:15 GMT)