MILANO (MF-DJ)--"Il peso della Peste suina non può ricadere tutto sulle spalle degli allevatori che nella zona infetta subiscono il danno economico del macello immediato di capi sani, mentre i cinghiali circolano in libertà. Questo dopo aver messo in campo tutte le costose misure di biosicurezza e prevenzione previste".

Questo il commento del presidente di C.i.a-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, che al tavolo interministeriale ha affrontato l'emergenza Peste suina africana proponendo una campagna di controllo e riduzione del numero degli ungulati con figure qualificate e strumenti innovativi nei 114 comuni dell'areale infetto.

Secondo C.i.a, informa una nota, è infatti tempo di agire con tempestività e razionalità per evitare ricadute economiche e sociali irreparabili, prendendo esempio da Paesi Ue, che hanno eradicato in poco tempo la malattia di cui il cinghiale è il principale vettore.

La Psa è altamente pericolosa per i maiali e potrebbe avere un impatto fortemente negativo sul mercato suinicolo, da cui dipende l'industria salumiera, fiore all'occhiello del Made in Italy agroalimentare.

"E' necessario agire in modo razionale nella gestione della biodiversità, con un riequilibrio del rapporto fra uomini e ungulati, bilanciando gli interessi fra le diverse categorie di cittadini, siano essi cacciatori, allevatori o ambientalisti, guidati esclusivamente dai criteri del rigoroso controllo scientifico" ha aggiunto Scanavino.

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January 27, 2022 13:30 ET (18:30 GMT)