ROMA (MF-DJ)--"Alcuni correttivi" al codice degli appalti "sono necessari per semplificare le procedure, e noi stessi ce ne siamo fatti promotori, ma non illudiamoci che le sole modifiche normative possano rappresentare una panacea. Occorrono e sono probabilmente ancora più urgenti riforme sul piano amministrativo, organizzativo e funzionale".

Lo ha detto il presidente dell'Anac, Giuseppe Busia, nel corso della presentazione della Relazione annuale.

"I contratti pubblici sono da sempre oggetto di particolare attenzione da parte delle pubbliche amministrazioni, degli operatori economici e di tutti i cittadini - ha spiegato - Nel prossimo futuro lo saranno ancor di più, in quanto è attraverso essi che passerà la parte più significativa delle ingenti risorse legate all'attuazione del Piano di ripresa".

"Purtroppo - ha proseguito -il codice dei contratti pubblici è, da un lato, un cantiere sempre aperto, oggetto di continui interventi e modifiche e, dall'altro, un'opera incompiuta perché mancano ancora dei tasselli fondamentali per la sua attuazione, come la qualificazione delle stazioni appaltanti e la digitalizzazione".

Negli ultimi mesi, ha sottolineato Busia, "l'attenzione generale si è comprensibilmente concentrata sull'esigenza di rendere più celeri le procedure. Questo è fondamentale non solo per rispettare le precise scadenze legate all'utilizzo dei fondi europei, ma anche perché, a regime, abbiamo bisogno di recuperare il non giustificabile divario temporale che ci separa da altri paesi".

"Tuttavia - ha aggiunto - falliremmo se tale accelerazione portasse a trascurare che il vero obiettivo è quello di costruire infrastrutture solide e funzionali, di acquistare beni di qualità e a prezzi convenienti, di ricevere e fornire ai cittadini servizi più efficienti. Ciò, garantendo una sana competizione fra gli operatori economici ed evitando che in essa si inserisca e magari prevalga chi usa comportamenti scorretti o risorse ricavate in modo illecito".

E' quindi "doveroso preoccuparsi di fare in fretta, ma non dimentichiamo che il vero obiettivo è fare bene. Se non saremo capaci di ciò, avremo prodotto solo 'debito cattivo', come tanto autorevolmente è stato definito, non importa se debito nazionale o europeo, e il fardello ricadrà sulle prossime generazioni".

rov

(END) Dow Jones Newswires

June 18, 2021 05:21 ET (09:21 GMT)