(Reuters) - Anima Holding, il più grande asset manager indipendente italiano, vede diverse potenziali opportunità provenienti dal consolidamento del settore bancario italiano in corso.

Lo ha detto Alessandro Melzi D'Eril, Ceo della società, in un'intervista telefonica a Reuters.

Si prevede che l'ondata di fusioni tra banche italiane, iniziata l'anno scorso con l'acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo, acceleri nel 2021 grazie agli incentivi fiscali e alla pressione sui ricavi legata alla pandemia.

Anima è considerata un asset importante nel panorama italiano. È controllata per un quinto da Banco Bpm, che sta cercando attivamente un partner.

Banco Bpm ha avuto colloqui preliminari per una fusione con la rivale Bper, ma è anche considerata un potenziale target per UniCredit, la seconda banca italiana, che ha ceduto anni fa la propria divisione di asset management.

"Il nostro focus e le nostre risorse finanziarie sono concentrate su cosa succederà in termini di M&A nel settore bancario", ha detto Melzi D'Eril.

Anima, che ha sede a Milano, ha detto l'anno scorso di avere 300-400 milioni di euro stanziati per potenziali acquisizioni.

"Osservando le banche potenzialmente coinvolte in M&A vedo diverse opportunità per noi", ha detto. "Bper è l'unico istituto che gestisce un asset manager, Arca, e ci sarebbero risvolti positivi da una fusione tra Arca e Anima," ha aggiunto.

Anima ha anche molti accordi di distribuzione di lunga data, che includono anche Banco Bpm e Banca Mps, controllata dallo stato e che il Tesoro vorrebbe vendere a UniCredit.

Anima ha anche un contratto con Creval, oggetto di una proposta d'acquisto da parte della divisione italiana di Credit Agricole.

"Se l'accordo andrà a buon fine dovremo fermarci e trovare un nuovo equilibrio... ritengo che ci sia spazio per soluzioni reciprocamente soddisfacenti", ha detto il Ceo.

Gli accordi di distribuzione di Anima possono essere cambiati solo con un mutuo consenso poiché non includono commissioni di scioglimento o clausole "change of control" nel caso di un'acquisizione.

Anima ha riportato un incremento del 7% nell'utile netto per il 2020, a 155 milioni di euro, leggermente superiore al consensus fornito dall'azienda di 147 milioni, a fronte di un incremento del 6% nei ricavi.

Il titolo ha chiuso in rialzo del 5,13%, ben più dell'1,8% guadagnato dall'indice All-share della Borsa di Milano.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)