ROMA (MF-DJ)--Vale 260 milioni di euro l'offerta depositata da Apollo Global Management per Seci, la holding con cui la famiglia controlla il gruppo Maccaferri, dichiarata fallita nel luglio 2021. Lo scrive BeBeez, precisando che la proposta di Apollo è al vaglio dei tre curatori fallimentari Claudio Solferini, Enrica Piacquaddio e Antonio Rossi, il cui parere è atteso a giorni. In caso di parere positivo l'offerta potrà essere sottoposta al voto dei creditori.

Il fondo, scrive Milano Finanza, pagherebbe in contanti il 21% del valore dei crediti chirografari subito dopo l'omologa. E la famiglia Maccaferri uscirebbe di scena. Il colosso Usa del private equity, attraverso il suo advisor esclusivo per l'Italia Apeiron Management, aveva depositato la nuova offerta a inizio novembre dopo un primo tentativo nel 2021, quando ancora la holding non era stata dichiarata fallita. Allora il fondo aveva messo sul piatto 200 milioni (per il 15,5% dei crediti chirografari) e poi era salito a 215 milioni (per il 17%), ma la famiglia Maccaferri aveva respinto l'offerta.Così il fondo da allora ha atteso gli eventi e nel frattempo ha comprato a forte sconto dalle banche e da altri soggetti finanziari una buona fetta dei crediti verso Seci.

Seci è oggi gravata da un debito complessivo lordo di 750 milioni, di cui 500 sono debiti finanziari, compresi 90 milioni di bond, tra le cui garanzie c'è anche il pegno sul 46,1% delle azioni di Manifatture Sigaro Toscano (Mst).Proprio Mst è il principale obiettivo dell'operazione di Apollo su Seci. Oltre infatti a una lunga serie di proprietà immobiliari, tra cui una quota di Palazzo Zambeccari a Bologna, Seci infatti possiede il 51% di Mst, mentre il restante 49% fa capo alla Antelao di Piero Gnudi (ex ministro nel governo Monti ed ex presidente dell'Enel), alla Mcg Holding di Luca Montezemolo, alla Comunimpresa srl di Aurelio Regina, alla Aragon Value Leadership di Francesco Valli e a Matteo Tamburini. Mst non è stata toccata dalla crisi della casa-madre e il bilancio 2021 si è chiuso con ricavi per 115,7 milioni (dai 106 milioni del 2020), un ebitda di 39,1 milioni (da 34,2 milioni) e un debito finanziario netto di 45,9 milioni (da 49,1 milioni).

A ottobre si è conclusa invece un'altra parte della storia che ha coinvolto il gruppo e cioè quella relativa a Officine Maccaferri, leader globale nel settore dell'ingegneria civile e ambientale. Sempre il Tribunale di Bologna ha infatti emesso il decreto di omologa del concordato preventivo in continuità aziendale. La società è oggi di Carlyle Global Credit Investment Management, Man Glg e Stellex Capital Management, che erano i sottoscrittori del bond da 190 milioni emesso da Maccaferri nel 2014.

alu

fine

MF-DJ NEWS

2209:18 dic 2022


(END) Dow Jones Newswires

December 22, 2022 03:20 ET (08:20 GMT)