BUENOS AIRES (awp/ats/ans) - Un complesso conflitto sindacale, che dura da ormai cinque mesi, e per il quale al momento non si vede soluzione, sta causando una grave crisi nel settore della produzione di pneumatici in Argentina, in cui operano tre imprese, fra cui l'italiana Pirelli.

La vertenza, eminentemente salariale, vede di fronte da una parte il sindacato argentino dei lavoratori dei pneumatici (Sutna) e dall'altra le aziende produttrici che sono, oltre a Pirelli, la giapponese Bridgestone, e l'argentina Fate.

In attesa di trovare la chiave di soluzione per avvicinare le pretese delle parti le fabbriche, che sono tutte nella provincia di Buenos Aires sono praticamente paralizzate e, ad aggravare il tutto, venerdì il Sutna ha annunciato uno sciopero a tempo indeterminato.

In un comunicato Pirelli ha reagito sostenendo che "ancora una volta Sutna ha tenuto bloccato l'impianto per diversi giorni, alterando la normale attività produttiva". "L'utilizzazione di questi metodi - aggiunge il documento - oltre ad essere illegale, è profondamente autoritaria e antidemocratica, poiché viola diritti fondamentali come la libertà di movimento e di lavoro sanciti dalla Costituzione".

La compagnia Pirelli è in Argentina da 112 anni, e lo scorso anno ha realizzato un investimento nella fabbrica di Merlo aprendo una divisione di pneumatici per moto, l'unica esistente nel Paese.

Questo ha generato 300 nuovi posti di lavoro, di cui 70 legati alla nuova produzione moto, portando il totale dei dipendenti a circa 1.400, con un incremento anche dell'occupazione indiretta.