LONDRA/FRANCOFORTE (Reuters) - L'aumento dei tassi di interesse sta dando una spinta a lungo attesa alle tormentate banche europee, ma ha anche un lato negativo.

Lo scorso anno le banche centrali hanno posto fine a un decennio di tassi di interesse ai minimi, con la Federal Reserve statunitense e la Banca centrale europea che si sono mosse in direzione di un inasprimento.

Due delle maggiori banche europee, la svedese Seb e la spagnola Sabadell, hanno recentemente annunciato forti utili per il 2022 sostenuti dalle attività di credito.

Tuttavia, se da un lato l'aumento dei tassi è una buona notizia per gli utili delle banche, dall'altro preannuncia un rallentamento in un'economia colpita dalla guerra e da prezzi in crescita, che colpiscono chi chiede prestiti, con il rischio che potrebbero far esplodere bolle nei prezzi, in particolare nel settore immobiliare.

"Da un lato, i tassi d'interesse stanno salendo, il che è positivo e aiuta le banche", ha detto Jerome Legras di Axiom Alternative Investments. "Ma le prospettive economiche sono incerte e il rischio di perdite su crediti è elevato".

"Gli investitori presteranno molta attenzione a quello che le banche dicono sul futuro perché vogliono che continuino a distribuire dividendi", ha aggiunto.

I principali istituti di credito europei, tra cui UniCredit, la svizzera Ubs e l'olandese Ing, diranno come questa tendenza li sta influenzando quando presenteranno i risultati del 2022 nei prossimi giorni.

La Gran Bretagna, uno dei maggiori mercati del credito della regione, dove i tassi sono aumentati al ritmo più rapido in Europa occidentale, è un importante barometro.

Le banche britanniche hanno segnalato che prevedono una crescita degli utili nel 2023 nonostante la precarietà dell'economia. NatWest, una delle maggiori banche retail, prevede di aumentare il Roe, misura chiave della redditività.

Altre importanti banche britanniche - Hsbc, Standard Chartered e Barclays - daranno i risultati a febbraio.

PRECARIETÀ

Sullo sfondo, emergono problemi.

Secondo la società di recupero crediti Begbies Traynor Group, nell'ultimo trimestre del 2022 sono state emesse 23.885 sentenze contro imprese britanniche indebitate, con un aumento di oltre la metà rispetto all'anno precedente, segno di un crescente disagio tra le piccole imprese.

"È un po' un paradosso per le banche, perché... servono clienti che stanno lottando giorno per giorno", ha detto Tom Merry, consulente di strategia bancaria presso Accenture.

Anche il mercato immobiliare britannico sta vacillando. I prezzi delle case sono scesi del 2,5% nel quarto trimestre dello scorso anno, il maggior calo su tre mesi dalla crisi finanziaria.

Sulla scia del caos di mercato scatenato dai piani di riduzione delle tasse dell'ex prima ministra Liz Truss a settembre, gli istituti di credito hanno ritirato circa 1.700 prodotti ipotecari in una settimana, prima di reintrodurli a tassi di 1-2 punti percentuali più alti. Questo danneggierà i titolari di mutui.

Scendono anche i valori degli immobili commerciali, come gli uffici, con un calo medio di oltre il 13% nel 2022, secondo l'indice mensile di Cbre.

Il nervosismo degli investitori e i tentativi di ritiro del denaro hanno indotto BlackRock, M&G e altri a sospendere il ritiro di alcuni fondi immobiliari. Asset da circa 15 miliardi di sterline sono ora nel limbo.

Jackie Bowie, membro della società di gestione del rischio Chatham Financial, ha detto che le banche rischiano di dover iniettare più liquidità negli investimenti immobiliari a basso costo.

In Germania sta emergendo uno scenario simile. Il maggiore istituto di credito tedesco, Deutsche Bank, sta traendo vantaggio dall'aumento dei tassi e dovrebbe registrare il decimo trimestre consecutivo in nero, la serie più lunga in almeno un decennio.

Gli analisti si aspettano i maggiori guadagni dalle divisioni corporate e retail, che beneficiano dell'aumento dei tassi, anche se i ricavi della propria investment bank globale probabilmente caleranno a causa del crollo delle transazioni.

Le minacce persistono. Le banche tedesche e austriache sono state particolarmente attive nel settore immobiliare commerciale, secondo l'Autorità bancaria europea, che ha analizzato gli oltre 1.300 miliardi di euro di prestiti immobiliari commerciali nell'Unione europea.

L'autorità di regolamentazione finanziaria tedesca BaFin ha recentemente segnalato che un rapido aumento dei tassi di interesse potrebbe pesare su alcune banche e che i prestiti potrebbero deteriorarsi.

È improbabile che anche le operazioni di dealmaking possano salvare le banche, dato che le grandi transazioni finanziarie delle imprese, come le acquisizioni o le quotazioni in borsa, sono in calo. Un fattore che ha scatenato una serie di licenziamenti a Wall Street.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)