MILANO (MF-DJ)--L'Australia ha approvato nuove regole che renderanno più facile sanzionare coloro che vengono accusati di abusi dei diritti umani, diventando l'ultimo alleato degli Stati Uniti ad approvare una legge ispirata al Magnitsky Act degli Stati Uniti.

Il Congresso Usa ha approvato per la prima volta il Magnitsky Act nel 2012, intitolandolo a Sergei Magnitsky, un avvocato morto in un centro di detenzione di Mosca nel 2009 dopo aver accusato di corruzione i funzionari del Governo russo. Da allora, Canada, Unione europea e Regno Unito hanno aggiornato le loro regole sulle sanzioni per colpire più duramente chi viola i diritti umani.

La ministra degli Esteri australiana, Marise Payne, ha affermato che è tempo che l'Australia si unisca al movimento Magnitsky per garantire che il Paese non diventi un rifugio per i criminali. Le nuove regole dell'Australia consentiranno inoltre di prendere di mira persone ed entità presumibilmente coinvolte in attività informatiche dannose e corruzione con sanzioni, che comprendono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio.

"Le riforme garantiranno che l'Australia possa intraprendere azioni tempestive, anche con partner che la pensano allo stesso modo quando avviene nel nostro interesse nazionale", ha affermato Payne.

La mossa per allineare le regole sulle sanzioni dell'Australia a quelle degli Stati Uniti arriva nel mezzo dell'approfondimento dei legami tra le due Nazioni, in particolare dopo che il rapporto tra Australia e Cina, che resta un partner commerciale cruciale, è diventato sempre più teso. La nuova partnership per la sicurezza che comprende Stati Uniti, Regno Unito e Australia, nota come Aukus, nel frattempo, cerca di rafforzare la cooperazione tra le tre democrazie nell'Indo-Pacifico e sviluppare la capacità dell'Australia di costruire sottomarini nucleari.

Le nuove regole hanno avuto un sostegno bipartisan in Australia, anche se l'opposizione di centrosinistra ha criticato il Governo di centrodestra guidato dal primo ministro Scott Morrison - che dovrebbe affrontare una dura battaglia elettorale l'anno prossimo - per aver aspettato troppo a lungo prima di approvarle.

"Il ritardo nell'introduzione di sanzioni in stile Magnitsky ha inviato un messaggio deplorevole: che l'Australia non è impegnata e che non prendiamo sul serio le violazioni dei diritti umani", ha detto in Parlamento Penny Wong, una senatrice del partito laburista di centrosinistra.

Le regole in stile Magnitsky sono state controverse altrove, anche nell'Ue, dove alcuni funzionari hanno respinto la necessità di nuove regole sui diritti umani. Alcuni funzionari temevano pressioni per prendere di mira individui provenienti da Paesi come la Cina o l'Iran, dove l'Ue aveva importanti legami economici o politici.

Dopo anni di discussioni, lo scorso anno l'Ue ha adottato regole in stile Magnitsky, anche se ci sono alcuni dubbi su quanto ampiamente il blocco utilizzerà tali sanzioni, dato che le decisioni di politica estera sono prese all'unanimità.

In Australia, si temeva che le precedenti norme sulle sanzioni del Paese non fossero sufficienti per punire e scoraggiare le violazioni dei diritti umani, secondo un rapporto della Commissione parlamentare sulla questione. Secondo il rapporto, alcuni esperti hanno affermato che le vecchie regole non fornivano alcuna linea guida specifica ai responsabili politici per garantire che i diritti umani fossero presi in considerazione quando si decideva sulle sanzioni.

L'Australian Centre for International Justice, un centro legale senza scopo di lucro che lavora con i sopravvissuti alle violazioni dei diritti umani, ha accolto con favore l'adozione delle regole in stile Magnitsky e ha affermato che dovrebbero rafforzare l'impegno dell'Australia nei confronti dei diritti umani a livello globale. Il Centro ha invitato il Governo a fornire risorse aggiuntive all'ufficio che sovrintende il programma di sanzioni.

"Le sanzioni mirate dovrebbero essere uno strumento per proteggere dalle più gravi violazioni dei diritti umani ovunque si verifichino nel mondo", ha affermato Rawan Arraf, direttore esecutivo del Centro, aggiungendo che "speriamo che il Governo australiano si avvicini all'uso di questo nuovo potere sanzionatorio in modo coerente, equo e libero da doppi standard".

cos

(END) Dow Jones Newswires

December 02, 2021 08:00 ET (13:00 GMT)