ROMA (MF-DJ)--"Il nostro obiettivo è supportare la riconversione e il consolidamento della filiera nazionale automotive per garantirne la sostenibilità ambientale, così come quella economico e sociale".

Lo ha detto il ministro delle imprese e del made in Italy in un'intervista a Repubblica. "Nel dopoguerra l'Italia è rinata sull'auto e sulla siderurgia, sull'Agip di Mattei e sulle autostrade. È un patrimonio a cui non possiamo rinunciare. Le risorse ci sono. Oltre agli 8,7 miliardi che lei citava ci sono fondi per complessivi 14 miliardi tra risorse nazionali, Pnrr e Ipcei fino al 2030. Vanno spesi bene con un'adeguata visione industriale", ha aggiunto Urso sottolineando che "il primo intervento è rivolto all'offerta, finanziato con 750 milioni dal fondo automotive, riguarda la riapertura degli sportelli dei Contratti di sviluppo e degli Accordi di innovazione, per favorire lo sviluppo della filiera, promuovendo l'insediamento, la riconversione e la riqualificazione verso forme produttive innovative e sostenibili.

Sono due le principali linee di supporto: investimenti produttivi e ricerca&sviluppo. Nel primo tavolo automotive che si riunisce oggi avvieremo un primo confronto sugli strumenti».

Quanto al fatto che nel 2035 è fissata la fine della vendita delle auto diesel e benzina, «sosteniamo con determinazione la transizione ecologica ma non pensiamo che si realizzi solo con il passaggio all'elettrico in un arco temporale così breve. A differenza di altri non abbiamo una visione ideologica, non leggiamo la realtà con i paraocchi, e difendiamo il principio della neutralità tecnologica", ha proseguito Urso. "Quest' anno produrremo appena 450mila autovetture, la produzione nazionale copre un terzo del mercato interno. Con questi numeri l'automotive non regge. Dobbiamo creare le condizioni perché cresca l'industria italiana anche attraverso l'insediamento di altre case automobilistiche internazionali in grado di soddisfare la domanda e le esigenze di transizione», ha concluso Urso precisando che sugli incentivi "la questione va distinta. Innanzitutto bisogna rendere l'auto elettrica più accessibile. Oggi è percepita come un bene di lusso, riservata a pochi. Per questo gli incentivi sono stati rimodulati: è previsto un contributo aggiuntivo per l'acquisto di veicoli elettrici e ibridi plug-in per le persone con Isee al di sotto dei 30.000 e un contributo, pari al 50% di quello previsto per le persone fisiche, per le attività di autonoleggio".

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0508:33 dic 2022


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December 05, 2022 02:34 ET (07:34 GMT)