ROMA (MF-DJ)--'In Sicilia la nostra zona è l'equivalente del Nord Est dell'Italia'. Parola di Saverio Continella, direttore generale della Banca Popolare Agricola di Ragusa, l'unico istituto siciliano rimasto autonomo e una delle poche grandi banche popolari rimaste in piedi dopo la riforma Renzi del 2015 che ha imposto la trasformazione in spa a quelle con 8 miliardi di patrimonio. Continella, 55 anni, da quattro è in sella alla banca siciliana presieduta da Arturo Schininà dopo una carriera da top manager nel gruppo Creval, di cui è stato anche vicedirettore generale. A MF-Milano Finanza spiega come l'essere radicati in una zona molto dinamica della Sicilia, terra di turismo internazionale ma anche di aziende agricole che esportano in tutto il mondo, abbia contribuito alla tenuta dell'istituto popolare e soprattutto abbia consentito un lavoro di sistemazione dei conti che ha portato miglioramenti significativi sotto il profilo dei numeri. Il più importante risultato del 2022 è stato aver chiuso l'operazione Lympha, parola greca che significa appunto 'linfa', per dare la possibilità ai soci di vendere le azioni. La compravendita dei titoli di una banca coop non quotata è possibile sulla piattaforma Vorvel, quella che fino a poco tempo fa si chiamava Hi-Mtf. Un listino molto ristretto e con pochi scambi dove di fatto le troppe offerte non incrociano mai la domanda. Per la Ragusa il caso è stato particolarmente evidente, con tanto di controversie legali e tensioni con i clienti-soci che necessitavano di liquidità, che Continella oggi considera 'affrontate'.

L'istituto è intervenuto mettendo sul piatto complessivamente 60 milioni per dare soddisfazione a circa 18 mila soci della cooperativa bancaria. Circa duemila hanno manifestato l'intento di uscire con la liquidazione del 100% delle azioni aderendo al buyback da 15 milioni e cedendo le azioni in opa per ulteriori 15. Operazione per la quale si è andati al riparto. Altri 30 milioni sono stati destinati agli azionisti sotto forma di dividendo straordinario, nel corso di tre anni. Insomma i soci coop che ne avevano bisogno hanno ottenuto quantomeno un po' di liquidità. Una prima tranche del dividendo è stata pagata nel 2022, una seconda dovrebbe essere staccata nel 2023: 'Sarà l'assemblea a esprimersi sulla distribuzione del dividendo straordinario nel 2023, ma il contesto ci fa essere fiduciosi', precisa Continella.

Domanda. Come giudica l'esito del piano Lympha?

Risposta. Il progetto ha dato linfa vera al rapporto con soci e territorio. Si è concluso puntualmente, dopo tutte le autorizzazioni di Bankitalia e Consob, ed è stato uno strumento di ulteriore accelerazione nella digitalizzazione del rapporto con i soci: le adesioni al buyback hanno visto un inserimento del 96% degli ordini via app».

D. Ecco, il digitale: significa eliminare filiali?

R. Non abbiamo voluto derogare al ruolo di banca del territorio chiudendo le filiali, così le abbiamo trasformate. Oggi un quarto delle filiali è cashless avendo adottato un modello di servizio moderno e orientato alla consulenza.

D. Sarà possibile una Lympha 2? Quali altre operazioni sul capitale avete portato a termine nell'anno appena chiuso?

R. Oltre all'operazione Lympha realizzata con Rothschild e Bird&Bird, che ha carattere non ripetibile, la Bapr ha operato un importante derisking degli npl, passati dal 30% circa del 2018 al 7% lordo del 2021 con prospettive di ulteriore ribasso nella chiusura di quest'anno.

Continueremo a far evolvere il modello di business secondo le linee del piano di impresa 2022-2024 elaborato con il supporto di Oliver Wyman. Ad oggi riteniamo ragionevole traguardare gli obiettivi di piano che ci siamo dati.

D. Che obiettivi? E come è andato il 2022?

R. Nel prossimo biennio la banca mira a un incremento della profittabilità con l'obiettivo di un roe adjusted al 7%. Per il 2022 siamo ragionevolmente ottimisti di centrare i target di piano, che non abbiamo comunicato. Nonostante un incremento dei costi, dal punto di vista della performance commerciale la banca è andata molto bene e ha cominciato a beneficiare degli effetti del derisking e del costo del rischio che va a normalizzarsi. E il cost-income è in miglioramento attorno al 65%.

D. E nel 2023?

R. Per quest'anno vedremo che cosa accade. Questa è una banca molto sensibile al margine di interesse e quindi avrà benefici dalla situazione di mercato che si è venuta a creare e che abbiamo già visto negli ultimi mesi del 2022. Portare la banca al 7% di roe è un bell'obiettivo rispetto a dove partivamo, che era il 2-3%.

D. Quanto è il vostro livello di patrimonio adesso?

R. Il conteggio del roe è aggiustato tenendo conto dell'eccedenza patrimoniale della banca. Abbiamo un Cet1 al 20,5% al 30 settembre dopo buyback e opa. Dal 2019 abbiamo distribuito 100 milioni di euro tra dividendi e riacquisto di azioni, che per una banca delle nostre dimensioni è straordinariamente importante, nonostante l'ampio derisking fatto, in assenza di aumenti di capitale, e mantenendo un buon alto livello di patrimonializzazione grazie all'efficientamento non solo degli attivi. Questo ci dà voglia di guardare ai progetti del futuro.

D. In che direzione? Acquisizioni o partnership come quelle che avete annunciato di recente? Ragusa entrerà con il 9,9% in Banca di Sconto, controllata da Ibl Banca e partecipata da Tecnocasa.

R. Siamo attenti alle dinamiche di mercato. A dicembre abbiamo annunciato un termsheet non vincolante sulla cessione del quinto con Ibl e Tecnocasa. Altre intese sono state strette con Eurizon, che è diventato un partner preferenziale nell'asset management e che si affianca alla tradizionale relazione con Arca, con l'ingresso nel capitale di Aidexa, la challenger bank guidata da Roberto Nicastro, l'investimento nel fondo Hope creato da Claudio Scardovi. Rimaniamo impegnati nelle sinergie con le fabbriche-prodotto e osserviamo opportunità di crescita ad alto valore aggiunto e senso industriale.

D. Insomma, crescita organica, non acquisizioni di piccole banche locali.

R. Sul territorio si può essere in tanti modi. Non prevediamo alcuna chiusura delle nostre filiali ma una loro evoluzione relazionale. Ci siamo aggiudicati un finanziamento nel primo bando Pnrr sugli ecosistemi digitali per creare un hub greentech per l'ecosistema agricolo della nostra zona che mira a diventare uno dei più importanti poli d'Italia per il trasferimento tecnologico in ambito green e hich-tech. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l'Università di Catania, il Politecnico di Torino, il Comune di Ragusa e la Fondazione Zipelli.

Nell'hub tech ci saranno esperti universitari, consulenti della banca e startup che vorranno usufruire della struttura.

D. La Sicilia continuerà a essere il cuore dell'attività della Popolare di Ragusa? Siete rimasti l'unica grance banca dell'isola...

R. In Italia c'è un problema di desertificazione bancaria che non riguarda tanto gli sportelli quanto i centri decisionali, specialmente al Sud. La presenza fisica di una banca resta importante per tenere vicina decisione e azione, specialmente in momenti rilevanti come quelli attuali. Per noi l'innovazione principe è essere piccoli, agili, integrati e soprattutto lì dove c'è il cliente. Così facendo le banche territoriali continueranno a garantire il pluralismo e la concorrenza nei mercati locali e a generare un impatto sul territorio.

D. Il secondo motivo però è la riforma Renzi sulle popolari che vi obbliga a trasformarvi in spa oltre una certa soglia.

R. Ritengo che le banche popolari siano i primi attori della propulsione economica di un territorio. L'attuale famosa soglia degli 8 miliardi che impone la trasformazione in banca spa è discriminante e risponde a dei determinismi che oggi ritengo superati. Non riguarda la nostra banca, perché siamo a 5,3 miliardi di patrimonio, ma è un problema di mercato. Oggi l'unica soglia che può avere un senso potrebbe essere quella dei 30 miliardi che distingue tra vigilanza di Banca d'Italia e Bce. Ma resta il fatto che la legge è un elemento aggiuntivo di vincolo nella crescita delle popolari e andrebbe cambiata.

red

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3009:07 gen 2023


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January 30, 2023 03:08 ET (08:08 GMT)