La Borsa è oggi impegnata a digerire una pioggia di semestrali che influenzano i corsi al rialzo e al ribasso.

Intorno alle 12,45 l'indice FTSE Mib cede lo 0,45%.

Tra i titoli in evidenza:

Al centro dell'interesse degli investitori oggi Unicredit che balza del 4%, trainata da un secondo trimestre che ha evidenziato conti migliori del previsto e solidi coefficienti patrimoniali, all'indomani dell'annuncio ieri sera dell'avvio di colloqui con il Tesoro per verificare la fattibilità di un'operazione di integrazione con alcune parti selezionate di MPS, nell'ambito del percorso di ri-privatizzazione dell'istituto toscano salvato nel 2017. Annuncio che spinge il titolo della banca guidata da Guido Bastianini a guadagnare il 7% dopo un balzo di circa 10% in avvio di seduta. "I contorni dell'operazione sono ancora tutti da chiarire" ma UniCredit, sottolinea il broker Bestinver, ha chiesto precise condizioni per proteggersi dai rischi.

Nel comparto volatile Carige che inverte la rotta e cede il 7% circa, vittima di realizzi al quarto giorno di rientro in Borsa dopo il lungo stop. Il titolo ha raggiunto un massimo di 1,45 euro nel durante per poi perdere terreno fino a toccare un minimo di 1,19 euro.

Raccolta Eni (+0,4%), che ha promesso una migliore remunerazione agli azionisti, dopo esser tornata in utile nel secondo trimestre, battendo le attese grazie ai prezzi del greggio più elevati, che hanno compensato la minor produzione.

Pesante Saipem in flessione di oltre il 4%penalizzata dai risultati del secondo trimestre ben sotto le attese degli analisti con la oil service che non riesce ancora a risollevarsi dall'impatto della pandemia di Covid-19.

Cede il 2,8% Inwit, dopo che i conti del secondo trimestre hanno mostrato ricavi in crescita come da attese. La società di torri di telefonia mobile, pur confermando la guidance, ha indicato nella parte bassa delle forchetta l'obiettivo del fatturato per quest'anno.

Venduta anche Enel (-1,9%) l'indomani della trimestrale. "Il giudizio complessivo sui risultati Enel è positivo. Nonostante i conti non siano brillanti, la decrescita anno su anno era attesa, guidata prevalentemente dall'effetto currency e dagli effetti sulle posizioni lunghe clienti per il repentino rialzo dei prezzi energia", scrive Equita nel daily.

Sul fronte dei rialzi svettano Webuild (+6,2%), Astaldi (+6,1%) e Geox (+5,6%) sempre in scia dei risultati.

Infine, "sell on news" su Banca Mediolanum che arretra del 2,5% nonostante un secondo trimestre molto positivo.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Sabina Suzzi)